1. Resa dei conti


    Data: 12/10/2017, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... mie pillole e le ha buttate via. Credimi, ho provato a…
    
    – Non ti credo! Neanche una parola!
    
    – Ma certo. &egrave andata proprio così. Non dico bugie. Io…
    
    – Ti rendi conto di quello che dici, almeno? Scuse, bugie, frottole! Ti ricordi quante volte hai inventato una scusa per non venire a letto con me? Me lo ricordo io. Quindici! E una volta addirittura mi hai fatto una mezza scenata per spiegarmi che quando dici di no vuol dire proprio NO. Sono state più le volte che ti sei negata che quelle in cui l’abbiamo fatto! Perché non hai usato gli stessi ragionamenti con lui? Rispondi a questa domanda, se sei capace!
    
    La donna si guardò in giro, la fronte corrugata. In realtà non stava osservando nulla, solo cercava di raccogliere i pensieri. Le obiezioni dell’uomo non erano prive di fondamento. Si chiese perché infatti non fosse riuscita a evitare i rapporti con l’altro come aveva fatto con lui.
    
    – Non lo so. Ti giuro. Forse perché lui &egrave così autoritario. – Disse quasi con timore.
    
    – Ah, &egrave per questo? E’ perché io non sono abbastanza autoritario? – La furia dell’uomo era palpabile.
    
    – No! Tu sei un amore! Tu non prendi, tu dai! Sei gentile, affettuoso. Mi ascolti e non pretendi di importi. Per questo ti amo così tanto!
    
    – Che me ne faccio del tuo amore quando tu sei nel suo letto e non nel mio!? Avresti potuto lasciarlo, no? Ti tiene con lui con la forza contro la tua volontà? No! Ti ha minacciata o abusata in qualche modo? No, cazzo! Sei tu che hai ...
    ... deciso di stare con lui! Coscientemente! E’ stata una tua scelta!
    
    – Basta! Non trattarmi come una criminale! Mi sento sotto accusa, come se fossi sul banco degli imputati e tu fossi il sostituto procuratore! Non vedi il male che mi stai facendo?
    
    L’uomo parve come sgonfiarsi. Forse si era reso conto di aver esagerato e cercò di appoggiarsi allo schienale della sedia e darsi qualche secondo per calmarsi, per tenere la sua rabbia sotto controllo.
    
    – Io SONO un avvocato, lo sai bene. Non c’&egrave da stupirsi se mi comporto così. Tu non hai infranto nessuna legge a stare con lui e a generare suo figlio, ma hai infranto le promesse che mi avevi fatto. Come credi che mi stia sentendo in questo momento? Dicevi di volermi bene! Dicevi che avresti voluto mettere su famiglia con me! Di avere dei figli da me, di invecchiare insieme! E io, stupido che sono stato, ti credevo! Così, dimmi tu, come dovrei reagire ai tuoi tradimenti? Eh? In che senso ti starei facendo del male: perché non voglio riprendermi una sgualdrina infedele?
    
    A queste parole i bellissimi occhi della donna divennero lucidi e un brivido (o forse un singhiozzo?) le scosse le spalle. Che dire? L’uomo aveva ragione. Non poteva negarlo. Non poteva negare di avergli detto quelle parole e quel che &egrave peggio di averle pensate. In fondo le pensava anche il quel momento.
    
    – Dammi un’altra possibilità, ti prego. Ti giuro che non lo vedrò più, mai più. Sarò tua, solo tua. Ti supplico. Non avevo realizzato quanto fossi ...