1. Dal dottore con piacere


    Data: 02/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Gay / Bisex Sensazioni Autore: lucaxx190, Fonte: RaccontiMilu

    ... almeno trenta lunghissimi secondi. Lui era visibilmente eccitato, irrequieto, ma non aveva ancora detto niente. Volevo tenerlo sulle spine, e a lui stava piacendo.
    
    Mi avvicinai e gli detti una bella pacca sul culo che lo fece sobbalzare, gli allargai le chiappe e notai che non c’erano né brufoli né foruncoli.. niente di niente. Il maiale si era inventato tutto e stava ottenendo quello che desiderava
    
    .
    
    Con un tono languido e seduttivo mi chiese se era tutto a posto.
    
    “Non lo so ancora, non ho ancora cominciato col tuo culo.”
    
    Rispose con un mugolio..
    
    Ci premetti contro il viso e inspirai sentendo il suo delizioso profumo. Feci scorrere la mia barbetta fra le sue chiappe, su e giù, facendolo sospirare di piacere. Mi sembrava di vivere un sogno!
    
    Tirai fuori la lingua e lo leccai come farebbe un cane, dal basso vesso l’alto facendo un rumore assurdo. Lui era eccitatissimo ed aveva iniziato a dire cose molto spinte tipo: “bravo dottore, fammi vedere quanti ti piace il mio culo, leccamelo tutto!! Dai più forte cazzo! &egrave bellissimo sei veramente un porco anche tu. Finalmente ci siamo trovati!”
    
    Non credevo alle mie orecchie. Il paziente dei miei sogni era più sveglio di quello che pensavo.
    
    “Luca ti prego, gioca col mio culo!” Mi disse dopo un po’. “Per favore ne ho voglia da quando mi hai sfiorato la prima volta. Da allora sono sempre venuto da te per farmi toccare, per sentire la tua voce, l’odore della tua pelle, le tue mani che mi toccano. Adesso ...
    ... però non mi basta più!”
    
    “Adesso ci penso io al tuo buchetto, vedrai quanto ti piacerà!”
    
    Lasciai il suo culo più bagnato che potessi con la mia saliva e avvicinando lo sgabello per stare più comodo iniziai ad infilarci le dita dentro. Prima una, piano piano… poi due insieme. Le giravo dentro, poi ondeggiavo velocemente da una parte e dall’altra, come se avessi voluto allargarlo. Sentivo il suo buchino stretto che mi cingeva le nocche. Alle volte spingevo in avanti con talmente tanta forza che spostavo il suo bacino. Continuai a giocare così per una decina di minuti abbondanti, senza farmi prendere dalla fretta, godendomi lo spettacolo e la sua respirazione che ogni tanto si interrompeva o accelerava. Forse ogni tanto gli facevo un po’ male, ma dai gemiti che emetteva direi che stava godendo.. il porcellino..
    
    Di tanto in tanto usavo l’altra mano per masturbarmi un po’ o per accarezzargli le cosce o sfiorare leggermente il suo cazzone che sembrava stesse per esplodere, senza mai smettere di giocare col suo peloso sedere.
    
    Mi alzai, tolsi lentamente le dita da dentro di lui, e girai dall’altra parte del lettino, dove lui aveva la testa un po’ inclinata in basso. Gli guardai le spalle possenti e la schiena.
    
    “Il tuo dottore, Francesco, vuole che tu glielo lecchi adesso. Devi prendergli in bocca il suo cazzone! Fai il bravo e succhia. Succhia bene.”
    
    Così dicendo mi avvicinai con il mio membro all’altezza della sua bocca. La cappella era violacea e bagnatissima. Quando ...
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