1. Astratto


    Data: 31/05/2018, Categorie: Etero Autore: BAMBOLINA, Fonte: RaccontiMilu

    ... rossa, i miei seni turgidi, i miei fianchi sinuosi che non riuscivano a stargli lontani e il mio sesso impaziente di essere riempito di piacere. Ardente di desiderio, mi tirai su la gonna oscenamente e gli montai a cavallo, facendo entrare in un colpo solo il suo membro eretto che svettava pulsante e piretico, finalmente libero dalla stoffa dei jeans che indossava. L’entrata fu morbida e lo inghiotii tutto, beneficiando del suo respiro affannato e desideroso di avermi. Con movimenti lenti, sinuosi e circolari gli feci assaporare le pareti della mia stretta fica, sempre più schiava delle sensazioni che, violente, mi sconquassavano la mente. Il mio dominio su quel corpo maschio durò ben poco perch&egrave lui, succube della frenesia che la mia lenta tortura stava infliggendo, mi serrò le natiche con le mani, le strinse ed iniziò a sbattermi con impeto. Totalmente incapace di controllarmi, iniziai a sudare, ansimare, con la bocca dischiusa e la lingua che bagnava le labbra come se stesse gustando il suo cazzo che, prepotente, mi chiavava. Continuò a scoparmi per un pò, finch&egrave non abbandonai la percezione di ciò che avevo intorno. I vetri della macchina, ormai appannati dai nostri caldi aliti che si fondevano, creavano una barriera tra noi e la realtà, il mondo esterno, che ci scorreva intorno mentre noi danzavamo sulle note dell’inquietudine. Mi baciava mentre mi possedeva, ed io ricambiavo i suoi baci, facendogli assaporare la mia saliva come se fossero gli umori della ...
    ... mia fica assoggettata al suo fuoco.
    
    Intorno a noi la notte, l’oscurità…solo la flebile luce di un lampione testimone della nostra unione. Con la complicità della veste dell’ombra che ci copriva, mi fece scendere dalla’auto, mi condusse di fronte ad essa, e mi sbatt&egrave sul cofano, tenendomi le braccia alte sulla testa, bloccandomi i polsi, allargando le gambe e rientrando in me, che mi sentivo viva solo quando la sua istituzione mi penetrava nelle viscere. S’impossessò di me ancora, scopandomi con una furia che solo un predatore affamato può avere. S’impadronì di ogni mio senso, ogni mio brivido…ogni mia manifestazione di piacere era per lui… Rantolavo, gemevo sotto i colpi incessanti del suo cazzo in fiamme che aveva dimenticato la poesia per lasciare spazio alla perdizione e all’insaziabile fame di sentirsi maschio dominante. Abusava di me ed io ne godevo, sentendo l’orgasmo sempre più vicino. Aumentò il ritmo, i suoi colpi divennero crudeli, metafora di ciò che sarebbe stata la nostra storia. Continuò a scoparmi con rabbia: mi voleva nella sua vita ma sapeva che sarei stata solo una comparsa, che sarei stata di altri perch&egrave lui non poteva permettersi di avermi, e questo lo fece sentire frustrato.
    
    Riversò la collera, e i sensi di colpa che aveva, sul mio corpo e sul mio sesso martoriato dall’urgenza di godere. Venni incontrollatamente, gridando come la peggiore delle troie assoggettata al cliente più ricco. Il suo membro divenne sempre più duro e marmoreo ...