1. Astratto


    Data: 31/05/2018, Categorie: Etero Autore: BAMBOLINA, Fonte: RaccontiMilu

    Non conoscevo nemmeno il suo nome. Lo chiamavo Astratto…lo avevo sentito pronunciare questa parola in un discorso fra lui e uno dei miei capi in sala riunioni: era un cliente dello studio legale dove lavoro. Il giorno che venne ricevuto dall’avvocato ci rivolgemmo a malapena la parola, ma i nostri occhi si incrociarono… un secondo, solo un secondo che durò un’eternità. Mi lasciò una strana inquietudine addosso… Non capivo perch&egrave e non ci riesco nemmeno adesso, dopo un mese dal nostro primo ed ultimo incontro. Volevo parlare con lui, dovevo parlare con lui, e come scusa utilizzai il lavoro. Non fu difficile: ero la segretaria e uno dei miei compiti era comunicare con il clienti. Decisi di farlo tramite il mio cellulare privato, giustificandomi con un problema alla linea fissa dell’ufficio.
    
    Dopo i primi messaggi di servizio, il nostro scambio di battute di fece molto più personale. Ci mandammo anche un paio di foto: lui con i suoi due figli, io con il mio. Questo rappresentava il nostro più grande ostacolo: mentre io ero sì madre, ma single e libera, lui era sposato e, come molti, insoddisfatto della sua vita familiare. Divenni per lui l’analista di fiducia, mi raccontò gli alti e bassi del suo rapporto di coppia ed io lo spronavo a lottare se ancora credeva nella persona che aveva sposato molto tempo prima. Poi, fra un messaggio e l’altro…
    
    -“Comunque ammetto… Non vedo l’ora di sentirti… Mi piace tutto questo” –
    
    – “Non stiamo facendo nulla…ci stiamo solo ...
    ... messaggiando…” –
    
    – “E non &egrave già qualcosa di piacevole? Anche se ammetto che mi manca molto di più fondere le labbra con altre labbra, in un sapore unico” –
    
    -“Lo capisco. E’ una cosa che manca molto anche a me…”-
    
    -“Magari capita che un bacio possa farti provare brividi ingestibili”-
    
    -“Si chiama attrazione perch&egrave li provi una volta sola e poi vanno scemando. Se non vedi l’ora di toccare ancora quelle labbra allora la storia cambia…”-
    
    -“Vale anche per dei semplici messaggi?”-
    
    -“In che senso?”-
    
    -“Se non vedi l’ora che arrivi il prossimo messaggio…può essere paragonato?”-
    
    -“Direi di no. Può essere piacevole ma &egrave virtuale…la realtà &egrave l’unica cosa che può appagarti…o distruggerti.”- scrissi decisa, convinta che lo stessi portando esattamente dove volevo condurlo. La sua resistenza era al minimo.
    
    -“Sì, dovrebbe essere solo questo ma… Non riesco a vederti come amica, non ci riesco…Mi batte il cuore a mille, un mix perfetto tra emozione, eccitazione e paura… A volte perdo l’equilibrio con te… Mi convinco di una cosa e poi me la cambi. Ti sento molto vicina, troppo forse… Scopro il fianco alle tue bordate e non dovrei navigare così”-
    
    -” Sono più che certa che le mie bordate ti stiano facendo sentire uomo…di nuovo… sensazioni dimenticate e assopite… Sbaglio?-
    
    -” Non sbagli, temo un pò questo…”-
    
    Eccitata all’inverosimile lo chiamai. Ormai era caduto nella mia tela e non era stato affatto difficile… Dovevo solo finire di intrappolarlo. Al ...
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