1. Astratto


    Data: 31/05/2018, Categorie: Etero Autore: BAMBOLINA, Fonte: RaccontiMilu

    ... telefono aveva una voce stupenda. Mentre parlava ricordavo i suoi occhi e lo sguardo che c’eravamo scambiati quel giorno… Avevo fatto i conti con tutto, tranne che con le mie emozioni che si scatenarono violente. Non vedevo l’ora che arrivasse il giorno seguente per sentirlo di nuovo.
    
    L’indomani, appena fu lontano da casa, dalla moglie e dai figli, ricominciò a mandarmi messaggi.
    
    -“Buongiorno…La serata &egrave stata relativamente tranquilla, però non ho smesso di pensarti…mai… ho pensato alle emozioni che riesci a trasmettere, alla bellezza che c’&egrave nel parlarti, nell’ascoltarti…nel giocare con te. Sto metabolizzando e trasformando i timori in qualcosa di diverso”-
    
    Mi chiamò e mi disse che ci saremmo visti il giorno seguente. Sarebbe passato a prendermi dopo il lavoro e mi chiese di poter uscire un’ora prima per avere più tempo da trascorrere insieme. Mi disse che sperava succedesse qualcosa, che doveva solo imparare a non accelerare troppo, ma che, in realtà, non voleva nemmeno impararlo. Non sapevo come arrivare a fine giornata dato che erano appena le 9 di mattina ed io ero già eccitata all’inverosimile. Mi scrisse che aveva capito che ero protetta da un’armatura solida, ma che riusciva a sentire come fossi dentro. Mi descrisse come il burro…dolce…ogni parola giusta poteva scalfirmi, tagliare… Ero calda, lo avevo percepito, e Dio solo sa quanta ragione avesse… la difficoltà stava nel penetrare. Mi descrisse il nostro incontro, per come lui lo immaginava. Mi ...
    ... rivedevo nelle sue parole… La consapevolezza di avere le menti sulla stessa lunghezza d’onda mi fece vacillare ulteriormente: non potevo perdere il controllo così.
    
    -“Ti voglio”- scrisse – “Ti voglio sentire, sentire la tua pelle, il tuo calore…”-
    
    -“Voglio sentire la tua voce, le tue mani…il tuo corpo dominare il mio…ma ci stiamo facendo del male”-
    
    -“Ti penso ogni maledetto istante…Probabilmente nessuno ha mai saputo cogliere la rotondità della tua anima, ed io ero troppo impegnato a distruggermi la vita per accorgermi di una come te”-
    
    Con quella frase il mio piacere esplose fra le gambe come un vulcano…mi desiderava e me lo aveva detto nel modo più dolce che potessi immaginare. Voleva prendere il mio corpo e farmi sua, e sapeva bene come esprimerlo. Gli confidai che sentivo l’animo in subbuglio, le gambe molli e la realtà che scivolava via tra le mie mani. In quel momento mi sarei fatta dominare solo da una persona…
    
    -“Dimmi da chi”-
    
    -“Lo sai”-
    
    -“Dimmelo subito”-
    
    -“Da te”-
    
    -“Sei fantastica… E ora dimmi che vuoi fare l’amore con me”-
    
    Glielo dissi. Gli avrei detto ogni cosa che avrebbe voluto sentire, semplicemente perch&egrave era ciò che provavo, ciò che volevo vivere, ma dovevo restare con i piedi ben saldi a terra, o almeno provarci. Quello che ci apprestavamo ad iniziare sarebbe stato complicato, forse ingestibile: lui era sposato e ci sarebbero stati momenti in cui non avremmo potuto sentirci, momenti che avrebbero contaminato la poesia e la ...