1. Il "sacrificio" della professoressa Francesca


    Data: 03/02/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Francesca E., Fonte: EroticiRacconti

    ... stava ascoltando) aveva un pisello lungo e duro, largo e molto, molto prepotente.
    
    Francesca, mentre ripensava a tutte queste cose, stava continuando a guardare dal buco della serratura e si trovava in piena confusione, tanto che la sua mano dalla coscia si era spostata nelle mutandine.
    
    Era stato soltanto per un momento, poi la giovane e sexy professoressa, si era ripresa subito ed anzi aveva avuto un moto di orgoglio che l’aveva portata a decidere di entrare per porre fine a quella violenza che si stava perpetrando.
    
    -Ma cosa succede qui! – disse la bella insegnate, dopo aver aperto la porta, cercando di mantenere un tono di voce più autoritario e duro possibile
    
    -È possibile che devi sempre farti riconosce? È possibile che te la devi prendere sempre con quelli più deboli di te? Falla finita! –
    
    Ivan non rimase per nulla impressionato dall’entrata, che avrebbe dovuto essere ad effetto della sua professoressa, la guardava con aria di sufficienza, mentre Giovanni che era ancora a terra dolorante per via delle botte ricevute vide in lei la sua ancora di salvezza.
    
    -Oh, professoressa menomale che è arrivata… - aveva detto quasi sottovoce, Francesca non lo aveva degnato neanche di uno sguardo (come abbiamo detto non sopportava gli uomini che non sapevano difendersi da soli) ma si pose davanti a lui per fargli da scudo e senza staccare i suoi occhi da quelli di Ivan aveva insistito:
    
    -Allora? Te ne vai o no? – il ragazzo aveva scosso la testa e poi le aveva ...
    ... detto:
    
    -Ma statte zitta nana! Qua dentro comanno io e dovresti averlo già capito! –
    
    -Ma cosa dici? Cosa comandi? Cosa! – gli aveva urlato la professoressa, che si era sentita toccata nel vivo e gli aveva risposto giustamente inviperita.
    
    -Non dirmi che te sei scordata quanno me so fatto mette la sufficienza e tu nun volevi…- gli aveva risposto Ivan mentre si avvicinava, minaccioso, e le sorrideva con un ghigno che inquietava non poco la giovane insegnate che dal canto suo indietreggiava lentamente, fino a incastrarsi con le spalle sulla grande libreria di mogano che adornava la sala professori.
    
    -Senti Ivan… io… io non ce l’ho con te – aveva provato a balbettare Francesca che intanto si era liberata da quella posizione piuttosto scomoda mentre Giovanni, codardo fino al midollo, si stava riparando dietro l’esile corpicino dell’insegnate senza dire o fare nulla per aiutarla.
    
    -Voglio solo che lasci perdere questo poveretto… tutto qui! –
    
    -Hai sentitò Giovà? La tua bella professoressa te considera un poveretto! Ahhaha, beh nun c’ha mica tutti i torti, te stai a nasconde dietro de lei e nun hai mosso n’dito per difenderla… te piace tanto, je dedichi e poesie! – Giovanni era diventato paonazzo e cercava di farsi sempre più piccolo dietro le spalle della sua insegnate.
    
    -Ma no Ivan che dici, stai zitto! Io… io, non è vero non gli ho scritto nessuna poesia! –
    
    -Ma che stai a di! Se te ce stavo a pija per culo fino a prima? Com'è che dicevi? I tuoi capelli come il sole, i ...
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