1. Chiara la collega 1


    Data: 03/02/2022, Categorie: Tradimenti Autore: sweetshy82, Fonte: Annunci69

    ... all’applauso.
    
    La giornata continuò spensierata e tra un pasto e un brindisi di troppo, arrivò la fine della festa.
    
    Erano le 21:30 più o meno, quando finì; in auto Chiara ritornò a essere spenta perché sapeva cosa le aspettava al rientro a casa. Lo avevo capito e cercai di tirarla un po’ su: “Mi avevi promesso che oggi non dovevi pensarci, non è ancora mezzanotte, quindi la giornata non è finita.”
    
    “Il matrimonio ormai è finito e ora tornerò a casa.”
    
    “Ora ti porto a vedere casa mia e ci beviamo qualcosa ok?”
    
    “Va bene.”
    
    Arrivati a casa mia, le mostrai le varie stanze e poi ci accomodammo sul divano; aprii una bottiglia di vino bianco che avevo in frigo.
    
    Mentre sorseggiavamo il vino, lei si toccò i piedi, non era abituata a stare per tante ore con i tacchi e gli facevano un po’ male.
    
    Gli dissi che se voleva, poteva togliersi le scarpe e che ero bravo con i massaggi ai piedi; lei disse che non era il caso e insistetti. Alla fine cedette, le dissi di mettersi comoda sul divano e mi porse i suoi piedi e iniziai a massaggiarglieli.
    
    “ Oh si, sei molto bravo, era veramente quello che ci voleva.”
    
    Potete immaginare la mia eccitazione: sia a sentirla, la sua voce già di per se mi eccitava, sentirla ansimante di goduria ancora di ...
    ... più, e sia per i suoi piedi e polpacci.
    
    Glieli sfioravo e accarezzavo, ogni tanto salivo un po’ più su, sui polpacci; lei mi lasciava fare e si rilassava sempre più.
    
    Continuai ad accarezzare i pedi, salivo fino alla caviglia e tornavo giù, passavo sotto la pianta fino ad arrivare alle dita; passai le mie dita delle mani tra i suoi dei piedi, ero li li per leccarglieli, ma non sapevo come avrebbe reagito.
    
    Passati alcuni minuti così, non vedendo più dall’eccitazione, iniziai a darle piccoli baci facendole sentire la mia lingua: Chiara si fermò, smise di ansimare, pensai adesso mi da un calcio in faccia.
    
    Invece si distese meglio e si lasciò leccare i piedi; inserii la lingua tra le dita e gliele succhiai.
    
    Le mie mani si fecero sempre più audaci, arrivarono fino alle cosce; non capivo più nulla, volevo baciarla, mi avvicinai alle sue labbra e lei ricambiò.
    
    Le nostre lingue si incrociarono, ma passati alcuni secondi, Chiara si staccò, mi respinse e mi diede uno schiaffo. Gli chiesi scusa, non sapevo cosa mi era messo in mente, debbi la colpa al vino; lei non disse una parola, era come in trance, disse solo di riaccompagnarla a casa e così feci.
    
    In auto non parlammo per niente, arrivati a casa sua, scese dall’auto dicendo solo buonanotte. 
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