Chiara la collega 1 - Racconti Erotici

Chiara la collega 1

... mi hanno detto che si è licenziato due settimane fa.”

“Sul serio?” Rimasi sbalordito… Senza pensarci mi avvicinai e l’abbracciai, cercando di calmarla.

Il pomeriggio, al rientro del lavoro, andai nel suo ufficio e le chiesi come stesse e se avesse parlato con il marito; mi disse che la ragione per cui si era licenziato, era perché troppo faticoso e le aveva detto nulla perché non voleva farla preoccupare.

Nella mia testa pensai se fosse pazzo o scemo…

Con il passare dei giorni, il marito tornò a fregarsene di tutto, a fumare come un turco e i litigi fra i due erano all’ordine del giorno.

In questo periodo, un nostro collega, ci diede l’invito del suo matrimonio che si sarebbe tenuto fra un mese; visto la sua condizione familiare ed economica, Chiara aveva intenzione di non andare e , ovviamente, non cercai di persuaderla da questa sua decisione.

Una mattina, la vidi più strana del solito e mi confidò con le lacrime agli occhi, che la sera prima aveva avuto l’ennesima discussione con il marito: avevano ricevuto un altro invito di matrimonio della cugina di lui e, senza consultarsi con lei, il marito aveva deciso che ci sarebbero andati. Da li ebbero una brutta discussione; lei gli disse che non ci sarebbero andati, lui diceva il contrario e che con lei o senza lei, ci sarebbe andato comunque.

Allora Chiara decise di non andare al matrimonio della cugina e di venire a quello del nostro collega e mi chiese se potesse venire con me.

Arrivò il giorno del ...

... matrimonio, arrivai sotto casa sua, l’avvisai e aspettai in macchina.

Quando uscii dal portone, rimasi senza parole, era bellissima, tutta tirata, con un elegantissimo vestito nero e tacchi. Entrò in auto, mi salutò e, togliendosi gli occhiali da sole, vidi i suoi occhi pieni di lacrime e il trucco rovinato; le domandai cosa era successo, sapendo comunque già la risposta.

Ennesima brutta discussione con il marito che non voleva che andasse al matrimonio.

Le porsi i fazzoletti per asciugarsi le lacrime, dopo di che, le presi la mano e gli feci promettere che oggi non doveva pensare a nulla, solo a divertirsi e godersi questa giornata.

Il matrimonio procedette benissimo, bellissima la sala ricevimenti, ottimo anche il pranzo; Chiara riuscii a mantenere la promessa, era da molto che non la vedevo felice e sorridente.

Arrivò il momento del ballo degli sposi e poi la pista aperte per le altre coppie; porgendole la mano le chiesi di ballare questo lento, Mille giorni di te e di me di Baglioni.

Le sue braccia intorno al mio collo, le mie sui suoi fianchi; mentre ballavamo, sentirla così vicino e sentire il suo profumo, mi eccitai tantissimo; ad un certo punto della canzone, ci guardammo negli occhi rimanemmo così per alcuni attimi. Sarà stata la canzone, la vicinanza, il guardarci negli occhi, le nostre labbra si stavano per baciare… Per fortuna o sfortuna finii la canzone con il dj che incitava per applausi agli sposi; un po’ impacciati e ci staccammo e partecipammo ...