1. Nata schiava (III parte)


    Data: 27/01/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu

    ... casino…” Osservo mio cugino.
    
    La cena fu normale tranne un momento in cui gli zii erano in cucina e mio cugino volle che sollevassi il maglione per fargli vedere e toccare le mammelle. Era spaventata dall’idea che gli zii potessero sorprenderci ma lui mi permise di ricoprirmi solo all’ultimo istante prima che tornassero. Finita la cena mi portò nella stanza che condivideva con sua sorella.
    
    Appena soli mio cugino mi ordino di mettermi nuda e di restare in piedi nella solita posizione mentre lui andava in bagno e si rinfrescava. Quando ritorno gli chiesi: “Mi permette di andare in bagno a fare i miei bisogni? Vorrei anche rinfrescarmi…” ” Si.. si… Dopo! Adesso fammi un po’ divertire. Senti un po’… Se ti ordinassi di andare dallo zio nuda come sei e di pregarlo di frustarti sulla figa… Lo faresti?” Cercai di rispondere sviando l’argomento: ” Io servo a farla divertire ed a soddisfare le sue esigenze in tutti i modi lei ritenga…” Schiaffo su una mammella. “Ma vuoi rispondere bene o devo arrabbiarmi?” Cominciai a piangere: “Scusi…. Si andrei a supplicare di essere frustata sulla figa. E gli spiegherei che la mia figa serve soprattutto a questo scopo, a ricevere frustate per il divertimento di chi mi usa.” “Uhmm… Quasi, quasi ti ci mando! Ma poi, sai che casino… Vabbè, vai al cesso vacca e pulisciti bene ma prima fammi un bel pompino che ho voglia di scaricarmi i coglioni!”
    
    Il giorno dopo passammo tutta la mattinata con i miei genitori e nel modo più normale; il mio ...
    ... cugino si era sfogato abbondantemente nella notte precedente, prima d’incatenarmi nuda ai piedi del suo letto, in ginocchio e con i polsi fissati dietro la schiena. La mattina c’era mancato poco che gli zii mi sorprendessero in quello stato quando vennero e svegliarci ma per fortuna mio cugino aveva chiuso la porta a chiave. Dovetti disfare il letto che non avevo usato per non creare sospetti; fui poi costretta alle mie funzioni corporali accovacciata sulla tazza in modo che lui vedesse tutti i particolari di quell’operazione. Naturalmente non perse l’occasione per dileggiarmi ed umiliarmi: “Sei proprio una bestia schifosa… Senti che puzza… E allarga di più quella figa bavosa che voglio vedere da dove ti esce il piscio…” E via su questo tono. Quando partimmo dalla casa degli zii mi fu ordinato, mentre lo salutavo e baciavo sulle guance, di prendere le mani dello zio e di mettermele sulle mammelle e lasciargliele palpare comodamente, ma di farlo con noncuranza, come fosse un gesto casuale. Non saprò mai cosa penso lo Zio Lino ma di sicuro non le tolse e un paio forti strizzatine me le diede.
    
    Comunque dai miei genitori non successe nulla ed il pomeriggio ripartimmo.
    
    Fatti pochi chilometri mio cugino si fermo in un bar che lui frequentava ogni tanto; mi fece scendere e ci sedemmo con alcuni suoi amici. Io li guardavo cercando di capire dalle voci se erano tra i partecipanti alla festa di due notti prima ma nessuno fece commenti. Prendemmo un caffè poi chiesi sottovoce a mio ...
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