1. Nata schiava (III parte)


    Data: 27/01/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Autore: Asignoluc, Fonte: RaccontiMilu

    ... non voglio rinunciare ad averti disponibile e comoda!” Ubbidii ed uscimmo da quella casa.
    
    Durante il viaggio, come sempre venni continuamente perlustrata e quando si fermo per andare a comprare delle sigarette mi lascio sola in auto con la gambe allargate e la figa bene in vista. Li vicino, in un campetto da calcio, una decina di ragazzini stavano giocando a pallone. Quando il pallone fine vicino all’auto un ragazzino si avvicino, mi vide e chiamo i compagni che corsero a vedere “la signora nuda”.
    
    Non sapevo cosa fare: non osavo coprirmi in quanto era troppo radicata in me la sottomissione per osare tanto ma ero anche decisamente imbarazzata dal mostrarmi ad un gruppo di ragazzini. Quando torno mio cugino si accorse della situazione e sentendomi morire lo sentii chiedere ai ragazzini “Volete toccare?”
    
    Aprii la portiera dalla mia parte e prendendomi il ginocchio destro lo tiro giù dall’auto lasciando l’altro dov’era.
    
    Cose aperta ed esposta dovetti spiegare ad un gruppo di ragazzini, che si erano inginocchiati davanti alla mia figa, a cosa servissero il campanellino che portavo ed il lucchetto, come era fissato, se fosse o meno doloroso, cosa voleva dire la scritta che portavo tatuato. Tutti a turno toccarono le labbra, gli anelli e i piu intraprendenti infilarono le dita dentro. Fu sicuramente uno degli episodi piu umilianti della mia vita da schiava. Poi mio cugino chiese ai ragazzini se c’era li vicino un posto dove potessi spogliarmi completamente. Fummo ...
    ... guidati in un boschetto le vicino dove, ancora alla presenza dei ragazzini, mio cugino mi disse: “Spogliati e cambiati che gli zii ti aspettano!” mi getto ai piedi gli indumenti che avrei dovuto indossare e li, con quel pubblico curioso cominciai a spogliarmi. Quando fui nuda i ragazzini mormorarono “Ehi… c’ha scritte anche le tette…” Cominciai a rivestirmi ma mio cugino mi fermo: “No! Non ci siamo, piccolina. Non dimentichi niente?”
    
    Lo guardai sorpresa ma lui insistette “Avanti!” Allora assunsi la posizione consona, in piedi con la gambe divaricate e le mani dietro la schiena e dissi: ” Vi prego di scusarmi per queste ridicole mammelle…” Dopo avermi lasciata li in visione per qualche minuto mi fu permesso rivestirmi.
    
    Per fortuna i jeans dell’amica di mio cugino erano un po’ lunghi e poterono coprire in parte gli altissimi tacchi che portavo sempre; erano pero decisamente attillati e mostravano le mie forme perfettamente. Un occhio attento avrebbe subito intuito che non indossavo slip, inoltre gli anelli e il campanello applicati alle figa mi facevano male con dei jeans così stretti. Feci una smorfia e mio cugino se ne accorse: “Cosa c’c?” “I jeans stretti… mi fanno male alla figa…” “Bene…” rispose lui, “Cose non dimentichi cosa sei!” Il maglione era a collo alto e copriva in parte il collare pero era a maglia larga e si vedevano bene i capezzoli; “Beh… Gli zii sono moderni. Penseranno ad una moda. E ricordati di darmi del tu a cena che scema come sei rischi di fare un gran ...
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