1. La mia più grande vergogna


    Data: 19/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: franci78, Fonte: Annunci69

    ... culo perfettamente rotondo e un pacco di dimensioni spropositate, quasi come se stesse indossando dei pantaloni di una taglia inferiore. Mi colpiva ogni volta la durezza dei capezzoli che erano sempre nitidamente visibili nonostante la camicia bianca. L'impressione che mi dava era di essere molto peloso e i fatti che verranno raccontati in seguito confermeranno questa idea. A completare il quadro di estrema mascolinità, una voce molto grave e profonda. Il suo modo di fare è sempre stato molto duro e autoritario, coerente con il ruolo che ricopre; proprio per questo motivo, quando ha proposto una partita di calcetto tra noi colleghi e alcuni suoi amici, istintivamente ho detto subito di sì. Solo in seguito ho pensato che, trovandomi a 2 ore di distanza da casa, non sarebbe stato possibile tornare a casa a lavarsi, anche perché in un secondo momento alla partita si è aggiunta una cena fuori (stavolta soltanto tra noi 4 colleghi) per parlare di alcune novità lavorative. Sembrava che non ci fossero più vie di fuga e l'idea di essere nudo davanti a tutti mi terrorizzava.
    
    Quando è arrivato il momento della partita, non riuscivo a pensare ad altro tant'è che in campo sono stato mentalmente meno presente di quanto avrei voluto, amando il calcetto.
    
    Gli altri 6 giocatori era di età diversa: 4 erano amici del capo (due di loro abbastanza in sovrappeso e anche loro molto barbuti e brizzolati, probabilmente coetanei del capo; poi c'era un signore ancora più grande, sicuramente sui ...
    ... 60 anni, dal fisico però asciutto e molto affascinante; infine un "ragazzo" verosimilmente mio coetaneo ma molto più strutturato fisicamente rispetto a me, con capelli corti e barba incolta, castano chiaro), 2 erano i nipoti del mio capo, giovanissimi (un ragazzo bassino, biondino, di 14 anni e un altro ragazzo molto snello e alto, capelli scurissimi, di 18 anni).
    
    Con sguardo assente, camminando a fianco del capo con cui parlavamo del più e del meno, mi avvio a fine partita verso gli spogliatoi. Il quadro che mi para davanti è disastroso: gli spazi sono condivisi e non ci sono 2 spogliatoi per le 2 squadre, come spesso accade; siamo tutti confinati in un'unica minuscola stanza collegata a una piccola doccia completamente aperta. Le docce sono disposte a mo' di ferro di cavallo lungo le tre pareti: tre docce a destra e tre a sinistra, infine quattro nella parete frontale, tutte quasi attaccate l'un l'altra.
    
    L'unica flebile speranza è che, statisticamente, sia facile su 10 persone trovarne almeno una messa male come da quel punto di vista. Il capo, seduto sulla panca accanto a me, si spoglia subito. Tolta la maglietta, mi compare davanti un fisico massiccio pieno di peli bianchi sul petto, foltissimi, che scendono fino alla pancia per poi scomparire lungo una folta linea dentro agli slip bianchi. Quando si abbassa gli slip, lo spettacolo è spaventoso: un cazzo enorme, largo come una bottiglia di birra e lunghissimo, una cappella gigantesca! Non riesco a credere che, da ...