1. La mia più grande vergogna


    Data: 19/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: franci78, Fonte: Annunci69

    Premessa: non tutto quello che viene scritto è necessariamente (auto) biografico.
    
    Da quando sono nato, 48 anni fa, fino al giorno in cui scrivo, ho sempre dovuto convivere con un problema che mi ha sempre creato imbarazzo: la dimensione del mio pene. Tutto sommato posso definirmi carino, pur non essendo un adone. Il viso è apprezzabile (e apprezzato), il fisico non è certo sodo o palestrato ma neanche indecente, nonostante un po' di pancetta e una discreta peluria che lo ricopre un po' ovunque, facendo di me quello che nel gergo viene chiamato un piccolo orso. Poi però c'è "lui": quando è duro raggiunge dimensioni che non sono certo generose (12 cm) ma diciamo che non è neanche il più piccolo sul pianeta terra; quando invece è in posizione da riposo è quasi inesistente, nascosto da una folta selva di peli neri.
    
    Ho cominciato a notare la mia inferiorità all'età di 16 anni, quando tra gli amici si cercavano momenti rubati per potersi segare assieme su qualche vecchio giornaletto porno. Io frequentavo ragazzi più giovani, intorno ai 13-14 anni, e nessuno di loro aveva un cazzo piccolo come il mio, anzi! Nel corso degli anni ho sempre evitato di frequentare luoghi che potessero manifestare la mia inadeguatezza fisica, come docce delle palestre o spogliatoi dopo una partita di calcetto. La vera realizzazione di quanto poco valesse il mio esile membro l'ho avuta a 40 anni circa, quando ho portato mio nipotino e il suo amico nella mia casa al mare. Al ritorno, mentre noi ...
    ... "grandi" parlavamo, loro (appena dodicenni all'epoca, quindi poco più che bambini) si sono fatti la doccia esternamente nel retro del giardino. Completamente senza pudore, si sono lavati togliendosi il costume da bagno e restando quindi completamente nudi. Entrambi avevano un cazzo che, nonostante la giovanissima età, avrebbe fatto sparire letteralmente il mio, inadeguato a reggere un confronto perfino con dei ragazzini.
    
    Nonostante il profondo imbarazzo provato nel corso degli anni, l'umiliazione non era ancora diventata pubblica, almeno fino a poco tempo fa.
    
    Da un paio di mesi avevo trovato un nuovo lavoro in uno studio di un commercialista in una città non troppo lontana da dove abitavo (circa 2 ore macchina), consentendomi di viaggiare, pur con tutti i disagi del caso. Il clima in ufficio era abbastanza buono anche perché eravamo in pochi: c'era il capo e 2 ragazzi ventenni che facevano apprendistato.
    
    I ragazzi erano entrambi carini sia nei modi che fisicamente, altezza media e corporatura asciutta, ma quello che era impressionante era il capo: un armadio di 1,85 m circa, con una folta ma curata barba grigia, capelli rasati quasi a zero e 2 spalle larghissime. I pettorali molto pronunciati facevano presagire un passato dedicato alla palestra o allo sport in generale, mentre soltanto la pancia, leggermente grossa ma all'apparenza soda e massiccia, tradiva la sua età (57 anni). Anche le gambe erano molto grosse e il vestito che indossava al lavoro metteva in mostra un ...
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