1. Il bodybuilder sfregiato, la giornalista e l'inchiesta 1/2


    Data: 19/01/2022, Categorie: Etero Autore: Familiare, Fonte: EroticiRacconti

    ... tuo numero di telefono a memoria?»
    
    Lei socchiuse gli occhi: «Perché dovrei sapere cosa c’è al buffet?»
    
    «Vi tengono all’oscuro fino all’ultimo?»
    
    «Sono una giornalista, non una cameriera.»
    
    Lui tirò indietro la testa come davanti a un serpente: «Scusi.»
    
    «All’improvviso torniamo al lei!» esclamò Elisa «Non vuole più sentire il mio numero di telefono a memoria?»
    
    Giorgio le lanciò l’occhiata del pescatore che vede la lenza spezzata, poi borbottò qualcosa e guadagnò il buffet. Durante la conferenza fu attento a non incrociare più il suo sguardo. Lei si appuntò il nome e il cognome che aveva scritto sulla targhetta davanti a lui e lo osservò. Era ridicolo, a guardarlo. Faceva sembrare quelli attorno dei bambini denutriti. Arrivato il momento delle domande lei alzò la mano: «Volevo fare una domanda al signor Giorgio Fumo.»
    
    L’ippopotamo incassò la testa nelle spalle con uno sguardo torvo: «Dica.»
    
    «Che problema c’è con la coibentazione del B2?»
    
    Giorgio diventò violaceo, gettò un’occhiata al leader, poi scosse la testa: «Niente che non si possa risolvere.»
    
    Tornata a casa lo cercò in Internet, trovando solo un profilo di Facebook che sapeva di aziendale e il suo nome in alcune gare di sollevamento pesi. Cercò i video: erano sempre la stessa cosa in anni diversi; lui in tuta che sollevava un bilanciere urlando come una scimmia. Chiuse con una smorfia.
    
    Il giorno dopo lo vide al telegiornale.
    
    Erano le riprese della conferenza stampa a cui era andata lei, ...
    ... ma erano sovrapposte a immagini di un incendio, con sirene e barelle. Lui ripeteva “niente che non si possa risolvere”. Nei giorni seguenti i responsabili dell’incidente vennero identificati e indagati, ma il volto associato al disastro era quello di Giorgio. La Rexxon rese noto di averlo licenziato “per dare un segnale di cambiamento”.
    
    Elisa si dispiacque.
    
    Lei aveva fatto bene il suo lavoro, ma c’era andato di mezzo un innocente.
    
    Arrivò luglio, l’ultimatum dei genitori sarebbe scaduto a settembre e lei non pensò nemmeno alle vacanze. Si concesse un sabato pomeriggio al mare con le coinquiline, ed era da poco passata l’ora di pranzo quando una di loro alzò la testa e si affrettò a infilarsi gli occhiali da sole: «Ore nove, ragazze, ore nove.»
    
    «Diocristo, ma cos’è?» gemette un’altra «Pare un mostro dei film.»
    
    Elisa vide Giorgio passeggiare a petto nudo e bermuda mimetici. Aveva i deltoidi così gonfi che lo costringevano a camminare muovendo le spalle avanti e indietro come un gorilla. Le cicatrici risalivano fino alle spalle e ai pettorali, in uno spettacolo spaventoso e grottesco. Mentre le altre commentavano a bassa voce, Elisa si diede un’occhiata: aveva un fisico qualunque, non era né grassa né tonica. Indossava un due pezzi vecchio e stinto dalle estati precedenti.
    
    Però era l’unica occasione che aveva.
    
    Scattò in piedi e gli andò incontro. Avvicinandosi le sue emozioni cambiarono, finché una voce nella testa le suggerì di andarsene. Quando lo chiamò, ...
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