1. Il sopralluogo


    Data: 15/01/2022, Categorie: Etero Autore: paolobesa, Fonte: Annunci69

    ... quattro zampe e mi dice: “Prendimi così”
    
    Mi metto dietro di lei e mi accingo a penetrarla ancora nella sua fica calda, bagnata, accogliente, ma lei mi ferma: “No Paolo, ti prego, inculami”
    
    Quasi vengo solo a sentirlo, adoro quello che mi chiede e con le mie coetanee non sempre lo ottengo.
    
    Mi basta spostarlo un pochino più in alto e sono lì, con la cappella appoggiata al suo buchino del culo.
    
    Spingo con dolcezza e lo sento accogliermi, ma mi fermo un po’ così.
    
    Spingo ancora e la cappella entra del tutto, piano.
    
    Mi fermo finché sento i suoi muscoli rilassarsi e spingo ancora fino ad essere tutto dentro.
    
    Lentamente inizio ad andare avanti e indietro, ma lei mi incita ad essere più violento, mi urla che ne vuole di più, più forte.
    
    Viene ancora urlando come prima, lo tiro fuori, sfilo il preservativo e le vengo sulla schiena, arrivando con lo schizzo fino ai suoi capelli.
    
    Ci accucciamo vicini e mi pare di sentire dei rumori provenire dai piani sotto.
    
    Lei si accorge della mia preoccupazione: “Tranquillo, non è nulla, probabilmente è tornato Luigi, ma non sale mai di corsa, credo stia mettendo l’auto in garage”
    
    A me sono parsi più rumori di passi, forse di una porta che si chiude.
    
    Lei si alza, indossa le mutandine blu di prima e la lunga t-shirt, mentre io raccolgo tutto quello che posso e corro in bagno a rivestirmi, pensando ...
    ... che se mai salisse si può sempre dire che sono andato per qualche bisogno.
    
    Mi pare di sentire confabulare fuori dalla porta e dopo un paio di respiri profondi e con tutta la calma possibile esco dal bagno vestito di tutto punto.
    
    Trovo solo lei in piedi vicino alle mutandine che aveva provato prima, il letto perfettamente intatto, la macchina fotografica sul comodino.
    
    Scendiamo insieme e quasi ci scontriamo con Luigi che saliva dall’interrato.
    
    Ci salutiamo, scambiamo quattro chiacchiere e poi Luigi mi dice: “Mi raccomando, fate un bel lavoro con Marco, ci sentiremo tra qualche giorno”
    
    Saluto ed esco di casa, accompagnato da Silvana.
    
    Avviatomi verso l’auto mi pare di scorgere lui che ci guarda dalla finestra della camera.
    
    Solo lì mi sono venute in mente un paio di cose: perché ad un certo punto c’era più luce in camera? Dove sono finite le mutandine rimaste da provare?
    
    Qualche giorno più tardi Luigi passa in ufficio e discute di affari con Marco, che mi chiama con l’interno per chiedermi di preparargli una copia del progetto da dare al cliente.
    
    Prima di andarsene Luigi passa da me a prendere la copia e mi dice: “Torna a trovarci quando vuoi”
    
    E’ tardi, è giunta l’ora di tornarmene a casa (si prevede altra serata di baldoria con gli amici), indosso la giacca e qualcosa non quadra; infilo una mano in tasca: due paia di mutandine… 
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