1. Right to Love


    Data: 14/01/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Daemoncatcher, Fonte: EroticiRacconti

    ... noto più di tutto “no”. No, come i bambini capricciosi. Ci penso su; in effetti in mattinata gliene ho sentiti partire parecchi di “no”. Ma ora, l’auto del geometra si sta allontanando ed io un altro “no” da lui non lo voglio sentire. Torno dove avevo lasciato la bustina della FFP2 che rimetto nel taschino della camicia: - Vieni qui – La mia non è affatto una richiesta. Marco mi fissa dalla porta e decide di accontentarmi.
    
    (Questo è in dedica, parlavamo di musica. Quando ripenso a certi momenti, in un secondo tempo, parte anche a me la playlist. Questa è la prima traccia: I Have a Right – Sonata Arctica. La faccio partire e Mel alza la testa dalla tastiera. Mi guarda e mi sorride. Sono da te tra pochi minuti, Principessa.)
    
    Marco cammina verso di me come un gatto. Scopre il volto levando la maschera. Mi piace il suo sorriso, un po' meno il suo tono quando mi raggiunge: - Hai finito di fare il deficiente? – Gli sorrido a mia volta: - Ho appena iniziato – Infila la maschera in tasca con un gesto noncurante poi solleva le mani. Mi prende la faccia tra i palmi per qualche attimo e poi le appoggia sulle spalle. Lo sento spingere: - Giù – Non aspettavo altro. Mi abbasso fino a rimanere con il naso appena sotto la sua cintura. Lo guardo dal basso. Il suo metro e ottanta mi sembra infinito, so che se mi alzassi lo sovrasterei ma ora il mio posto è questo. Le sue mani sulle mie spalle ed il busto appena chinato in avanti mi trattengono come un cielo cupo e pesante, la sua voce ...
    ... m’incanta come il rombo potente e lontano del tuono di tempesta che si avvicina sbattendo contro ogni singolo muro e riversandosi verso l’alto. La sua destra si sposta dietro la mia testa, mi afferra con forza i capelli: - Non così, giù, in ginocchio – Appoggio le ginocchia al pavimento, mi tira la testa verso l’alto: - Dritto, stai dritto – Eseguo, distendo la schiena verso l’alto, lascio che la sua mano mi costringa a guardare verso il suo volto. I suoi occhi sono un fuoco silenzioso. Allarga appena le gambe e porta la mano sinistra alla cintura. Le mie, di mani, sono aggrappate alle sue cosce come se potesse scapparmi. Sto aspettando soltanto che mi apra le porte del Paradiso per qualche attimo, me lo farò bastare, potrei anche giurarlo. Non fiato. Non tocca a me. Lo ascolto ed ora sono io a tacere. Ascolto il tintinnare lieve della sua cintura che si apre: - Non farli cadere – Parla dei pantaloni, oh, no, non lo farò. Stringo le mani sulle sue gambe, ho capito. I gesti delle sue dita sono veloci, quasi rabbiosi. Sento il calore della sua carne così vicino, abbasso gli occhi per guardarlo ma mi sento strattonare con forza: - Guarda su, guarda me – Risollevo lo sguardo: - Bravo, apri la bocca – Posso percepire i suoi movimenti, posso intuirli ad un soffio dalla mia pelle. Se voglio che lo faccia? Oh, sì che lo voglio. Voglio la sua voce di uragano su ogni centimetro di me, su ogni centimetro di ogni spazio in quell’androne vuoto.
    
    “Ho il diritto di essere ascoltato
    
    di ...
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