1. Briganti


    Data: 14/01/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Pioveva a dirotto quel pomeriggio della tarda estate del 1862. Il cielo era già nero e brontolava in lontananza quando Ludovico si era messo in cammino: la più elementare prudenza gli avrebbe consigliato di non muoversi o per lo meno di spiare l’evolversi degli eventi; ma l’urgenza lo spingeva ad andare. Le notizie appena diffuse in paese erano troppo gravi per essere trascurate: doveva avvertire Angelo al più presto, il pericolo che correva... che correvano era serio, mortale. Erano tre mesi ormai che Angelo era alla macchia, nascosto in montagna, dopo che la banda, a cui si era aggregato con i suoi compagni, era stata sgominata dal colonnello Mainardi e ne era seguita una repressione feroce. Ma Angelo non era un brigante, era un patriota che la forza degli eventi avevano spinto ad unirsi a Cammisello, nel tentativo di cacciare i Piemontesi.
    
    Maledetto Garibaldi! Si era presentato con i suoi discorsi di libertà, aveva infinocchiato quei quattro gonzi che gli avevano creduto e poi li aveva consegnati a quel farabutto di Vittorio Emanuele… il re Galantuomo… bel galantuomo! Libertà… libertà per i signori, che la libertà già ce l’avevano, ma non per la povera gente, che si era ritrovata più povera di prima. Maledetto Garibaldi e maledetti savoiardi!
    
    Ludovico aveva percorso sì e no qualche chilometro, immerso in queste considerazioni, quando un fulmine più dirompente degli altri aveva squarciato la pesante coltre di nuvole e la pioggia aveva cominciato a cadere come nel ...
    ... giorno del Diluvio. Il giovane pensò di fermarsi un momento sotto una delle grandi querce che delimitavano la strada, ma da un lato la paura dei fulmini, dall’altra la medesima urgenza che lo aveva spinto ad uscire, gli consigliarono di proseguire il cammino. Del resto, il percorso da fare era ancora lungo, prima di arrivare sulle montagne, e il cielo cupo di nuvole sembrava affrettare il calare delle tenebre.
    
    Nessun’anima, né umana, né animale si scorgeva in quella desolata strada di campagna, a tratti quasi tutta allagata da pozzanghere, che Ludovico non si curava neanche più di aggirare. Si era tirato in testa un lembo del mantello, ma la pioggia gli penetrava dappertutto, se la sentiva scendere dal collo, scorrere lungo la schiena, incollargli alle natiche e alle cosce il ruvido tessuto delle braghe; i piedi sciaguattavano nelle scarpe, tanto che alla fine preferì togliersele e continuare scalzo.
    
    I campi vuoti dopo la mietitura e gli alberi di solito lussureggianti di frutti erano ora del tutto offuscati come da una coltre di nebbia: il grigiore plumbeo del cielo sembrava essere sceso fino a terra.
    
    Maledetto Garibaldi, che li aveva costretti a questa vita.
    
    Dopo un altro lungo tratto di strada, in cui la pioggia aveva continuato a sferzarlo implacabilmente, Ludovico era talmente stanco, che si sarebbe buttato sul ciglio della strada, pur di mettere fine a quello strazio; ma non poteva, doveva avvertire Angelo, doveva arrivare in tempo, convincerlo a fuggire, prima ...
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