1. Serena la Tettona parte 5


    Data: 13/01/2022, Categorie: Etero Autore: GiovaOrt, Fonte: EroticiRacconti

    ... i residui della mia sborrata di poco prima. Decise di fare finta di nulla, e distogliendo lo sguardo da quello spettacolo borbottò: “Avevi bisogno?”
    
    “Che c’è pa, ti vergogni? Sono tua figlia, che problema c’è a guardarmi?” rispose maliziosa la troietta. Il malcapitato (si fa per dire), punto nell’orgoglio, alzò lo sguardo, non riuscendo a non soffermarsi sulle grazie della figlia. Soddisfatta dal risultato, Serena andò al punto: “Stavo pensando che quando ero piccola ti facevi spesso la doccia con me… Ho tanta voglia di rifarlo, in onore dei vecchi tempi”
    
    Il padre rimase stupito dalla richiesta, era deciso a rifiutare visto che c’erano ospiti e comunque non era più una bambina, ma lo sguardo da cucciola della figlia gli bloccò il rifiuto in gola. Vergognandosi, si rese conto che una parte di lui voleva vedere quanto fosse effettivamente cresciuta la sua bimba. Scacciò il pensiero “Ma che cazzo sto pensando?”, e rispose: “Non lo so Sere, non possiamo fare un’altra volta? Non credo sia…” Non riuscì a terminare la frase in quanto la puttanella si sfilò le mutande, e contemporaneamente il cazzo dell’uomo si impennò. Serena non mancò di notare il bozzo nei pantaloni del padre, e sorrise senza dire nulla.
    
    Lui era sconcertato, la ragazza era senza dubbio una bomba sexy, ma era pur sempre sua figlia…
    
    Questo pensiero non gli fu molto utile quando la suddetta “bimba” si tolse anche il reggiseno. Le enormi tettone ballarono ipnoticamente e portarono dolci ricordi delle notti ...
    ... passate con la madre di Serena. Il padre non poté fare a meno di constatare quanto la figlia fosse simile a lei: le mammellone erano identiche, la pelle liscia e bianca era la stessa, ma quello sguardo era uno che non aveva mai visto nella moglie. Serena si avvicinò e lentamente sfilò la maglia all’uomo, che intontito dalla sublime vista non oppose resistenza. Tornò in se quando la figlia gli abbassò i pantaloni, il cazzo ormai non stava più nelle mutande e Serena se lo ritrovò praticamente in faccia già completamente duro e fremente. Lui cercò di allontanarsi, balbettò qualcosa in preda alla confusione ma la puttanella ormai aveva il controllo. Afferrò con decisione il membro e baciò la punta. Sfilò le mutande e cominciò un lentissimo pompino. Sembrava veramente un lavoro al rallentatore, sapeva che così facendo avrebbe definitivamente fatto perdere la testa al padre. E funzionò, l’uomo si abbandonò completamente al piacere. La ragazza leccava con cura i coglioni pelosi, lentamente saliva per tutta l’asta lasciando al suo passaggio un sottilissimo strato di bava. Arrivata alla punta la inglobava tra le labbra per un paio di secondi prima di liberarla e colpire il glande con rapidi e decisi colpi di lingua. Dopodiché ingoiava con incredibile lentezza tutta la bestia, faceva avanti e indietro due-tre volte per poi farla uscire e ricominciare dai testicoli.
    
    Dopo circa dieci minuti di questo Paradiso, il padre era al limite. La puttanella lo sapeva bene e si fermò. Lo guardò ...