1. Nero perde_prima parte


    Data: 10/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: _DErre, Fonte: Annunci69

    L’inerzia non è cosa contro cui si possa lottare. Fra le leggi universali, insieme all’equilibrio, è quella più misteriosa. Non c’è inerzia se non c’è massa e non c’è massa se non c’è inerzia: ineluttabile. Ecco, immaginando una pallina lanciata con uno schiocco di dita alla massima velocità in bilico su un binario striminzito lungo l’orlo di un precipizio, appena quella biglia impazzita rallenta, l’accelerazione della ruota ne deforma il moto rotondo attraendola a sé, nell’occhio del ciclone: ineluttabile.
    
    Nella buca al tavolo del croupier, grossomodo un piccolo sistema gravitazionale si attiva dunque ogni qualvolta si aprono le scommesse. La pallina, caracollando in quel ventre orbitante pieno di numeri rossi e neri, o si arresta su un tassello nero o su uno rosso o…sullo zero verde, neutro ma vincente per il banco. Anche nella vita sbagliare una scelta o non scegliere affatto per eccesso di neutralità equivale a far vincere qualcun altro.
    
    Rimuginavo su quei pensieri fissando assorto lo schermo del mio pc senza vedere il cursore sul foglio bianco lampeggiare ad intermittenza, aspettando che battessi qualcosa, qualsiasi cosa, sulla tastiera. Quando venni scosso dalla mano di Cristina trasalii appena. Stringeva delicatamente, una leggera pressione con le lunghe dita affusolate che mi si serravano sulla spalla come artigli di un falco.
    
    -Hai finito di controllare…-
    
    -Ehm, sì Cristina, scusa, ora, ora ti porto tutto-
    
    Aveva superato i cinquanta ma doveva essere ...
    ... stata una donna molto bella. Ancora adesso, esibiva forme da far invidia ad un’acerba ragazzina appena maggiorenne.
    
    -Scusami, sono solo un po' stanco-
    
    -Tranquillo Davide, si vede che non dormi abbastanza- Si sedette sul bordo della mia scrivania e rubandomi la tastiera, lanciò la stampa che le serviva. Nell’accomodarsi, le si alzò appena la gonna, troppo stretta forse, che scorrendo sulle cosce lasciò ampio sguardo all’intimo di pizzo bordeaux, spettacolo che godetti dal basso della mia girevole da ufficio, comodamente sprofondato nello schienale. Chinata com’era su di me, che rimasi immobile sulla sedia, mi avvicinò pericolosamente il seno al viso, intrappolato in una camicetta convenientemente aperta di tre bottoni per esibire il decolleté abbronzato.
    
    Sentivo il profumo dolce che l’avvolgeva e per un brevissimo attimo immaginai di scoparmela su quello stesso tavolo. Altrettanto repentinamente quell’eccitazione svanì non appena una voce la richiamò. Scese dalla scrivania sistemandosi la gonna, mi lanciò un sorriso ingenuo e nel fare dietrofront sussurrò:
    
    -Non mi guardare il sedere, Davide- Strozzando un risolino, si allontanò e scomparve dietro la cortina di vetro che separava la sala riunioni dall’atrio comune.
    
    Da quando ero stato assunto lei non mi mollava mai un attimo, aveva sempre giocato con me e probabilmente era intenzionata a farlo a lungo. Faceva battute quando dimenticavo di cambiarmi una camicia timbrata dal rossetto di qualche ragazza che avevo ...
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