1. Nero perde_prima parte


    Data: 10/01/2022, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: _DErre, Fonte: Annunci69

    ... ci incamminammo verso la mensa. Ammiravo i grandi piloni che sorreggevano le volte della navata, ed ecco un flash, potente e improvviso, come una scheggia nel cervello: Annalisa, appesa alle cinghie della bianca colonna di granito, gemere nella semioscurità della Black Room…
    
    -Ehy Davide, mi stai ascoltando? - Eleonora mi guardava preoccupata
    
    -Eh, che c’è, sì, cioè no…scusa che dicevi? - Le rivolsi un’occhiata colpevole
    
    -Ma come si fa a prendersela con degli occhi così dolci? - Mi sorrise e si strinse a me
    
    -Già, già, dolci…- Soffiai quelle parole senza nemmeno ascoltarle. Eleonora proseguii senza badare a me
    
    -Comunque, stavo dicendo che la prof di Diritto Costituzionale è geniale, spiega benissimo ed è simpaticissima. Oggi ci ha citato tutti i film di Tarantino e ci ha detto…-
    
    Scoppiai a ridere, riprendendo coscienza della conversazione, poi dissi
    
    -Scusa ma perché vi ha parlato di Tarantino? Che, volete studiare cinematografia? -
    
    -No, rompiscatole, ti stavo dicendo appunto, che ha paragonato Tarantino ai padri costituzionalisti per via dell’analessi logica che il regista usa per giustificare la condizione d’essere dei propri personaggi, un po' come la nostra costituzione guarda al passato per fondare delle condizioni in essere che siano valide anche nel futuro-
    
    Mi accigliai alquanto.
    
    -Quindi vi ha detto che Tarantino fa retrospettiva come l’hanno fatta i nostri “padri fondatori” per scrivere la costituzione? Beh effettivamente alcuni principi ...
    ... costituzionali sono obsoleti e maladattati agli scenari di oggi, son stati molto poco lungimiranti quei vecchietti-
    
    -Esatto, bravo vedo che hai fatto i compiti- Eleonora sghignazzava coprendosi la bocca col dorso della mano.
    
    -Scema, a differenza tua, io ho già una laurea… e non ho paura di usarla-
    
    Scoppiai a ridere e si unì anche lei a me.
    
    Trascorremmo quell’ora insieme a parlare di qualsiasi cosa, mangiando cibo da mensa che come in quasi ogni mensa universitaria del pianeta era scotto, insipido e di gomma, ma tanto valeva la compagnia di lei che avrei ingoiato persino della sabbia.
    
    La congedai controvoglia per tornare in ufficio ma avendo ancora del tempo decisi di fare una veloce deviazione per comprarle un piccolo regalo. Scelsi di curiosare in una boutique che avevo notato solo poco tempo fa, la cui vetrina era incastonata in un palazzone bianco gesso. Vendeva capi di grandi firme ma per lo più abbigliamento provocatoriamente succinto. Da bravo “fidanzato” geloso le avrei regalato dell’intimo che seppur indecente avrebbe potuto benissimo nascondere sotto i vestiti anche quando fosse uscita senza la sua personalissima guardia del corpo al seguito: io. Quel regalo voleva essere una spintarella per Eleonora ad osare un po’ di più nei miei confronti, magari a concedersi, visto che sembrava sempre molto restia a parlare dell’argomento.
    
    Entrato non ebbi il tempo di fare due passi che venni accolto da una voce familiare, cercando le labbra che avevano appena ...