1. CRONACA FAMILIARE – CAP. 11 – UN’ESTATE SPERICOLATA (PARTE TERZA)


    Data: 18/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Cuckold Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Incesti Racconti sull'Autoerotismo, Tradimenti Voyeur Autore: Barth, Fonte: RaccontiMilu

    ... liquido biancastro che colavano giù sul suo collo finendo sulle sue tettone!
    
    Ragazzi che scena!
    
    “Brava Brava zokkola bravizzima tu zei davvero la zokkola n. 1 … mi divertirò tanto kon te zokkola … spero ke mi verrai a trovare ancke questo inverno … kozì ti inzegno a sciare!”.
    
    “Con piacere ….” Disse mamma con il suo solito tono e con la sua solita espressione indescrivibile da porcona assatanata!
    
    I due si rivestirono e poi uscirono dal capanno, a quel punto Mamma si accorse di non avere le chiavi e chiese a Kurt se poteva andare da lui a farsi la doccia.
    
    “Kol kazzo zokkola!” si sentì rispondere.
    
    Mamma si diresse verso casa, con il culo tutto dolorante, e fu li che mi trovò, fintamente per caso, le detti le chiavi e le chiesi:
    
    “E allora mamma com’è andata la lezione di tennis? Faticosa? Ti ha fatto il culo Kurt ?? he he he” questa volta ero io a ridermela sotto i baffi.
    
    Mamma mi guardò di traverso e mi sbattè la porta in faccia, per quella sera era fuorigioco, aveva già dato!
    
    Gli ultimi 3 giorni passarono via veloci, mamma come al solito troieggiò fino all’ultimo, tant’è che per l’ultima serata regalò a tutti gli animatori maschi una bella gang-bang di gruppo nell’appartamento di Totò … papà ovviamente era a festeggiare con i suoi compagni di teatro!
    
    E venne così il giorno della partenza, Papà, ovviamente, da maniaco dell’orario e della precisione qual’era aveva già fatto le valigie sue e di mamma la sera prima, io invece dovevo ancora iniziare a ...
    ... farle.
    
    Proprio mentre era indaffarato a gettare i miei indumenti alla rinfusa nella valigia,sentii bussare alla porta, era mamma, probabilmente mandata da papà per aiutarmi a finire in tempo, il pulmino per l’aeroporto infatti era già arrivato.
    
    La feci entrare, lei mi spiegò il motivo della visita ma io non le rivolsi nemmeno la parola, non la guardai neppure.
    
    Poi lei si mise a ripiegarmi i vestiti da brava donnina di casa e io le dissi:
    
    “Cazzo fai, lascia stare …. Va dai tuoi amici va va che è meglio!”.
    
    E allora lei, con il suo solito tono da civetta:
    
    “Dai Paolo …. Non riesco a essere incazzata ancora con te …. Facciamo la pace? Dai è vero ho fatto la birichina in sta vacanza …. Ma mi avevi fatto arrabbiare e poi ero gelosa che tu andassi in giro con delle altre troiette!”. Mentre diceva queste cose mi si era fatta incontro ed aveva cominciato a grattarmi il petto con le dita come una vera gattina in calore che fa le fusa.
    
    Indossava una minigonna in jeans ed una magliettina super aderente rosa con la scritta “Barbie”, ai piedi un paio di sandali bianchi a stringhette incrociate,aveva i capelli raccolti a coda di cavallo, insomma come al solito era una gran figa!
    
    “Siii come no, certo certo eri gelosa …. Mamma tu sei una troia, questo è il punto!”.
    
    “Già questo è il punto!” rispose lei, inginocchiandosi ai miei piedi, abbassandomi i boxer e cominciando a leccarmi il cazzo.
    
    “Arghh …. Cazzzzo …… siiiiiiii …. Siiiiiiii ….. e succhia cazzo …. Sei capace ...