1. Botti e sigarette


    Data: 17/12/2021, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91, Fonte: Annunci69

    ... sigaretta. Per disperazione avevo smesso. O almeno, così gli facevo credere. La sigaretta proibita, di tanto in tanto, me la fumavo. A lavoro, quando ero incazzata. Per vendetta, dopo le litigate. Le occasioni me le creavo.
    
    - Che lavoro fai? - chiesi buttando fuori il fumo dalle labbra.
    
    - Lavoro per conto di un’azienda farmaceutica. Il mio sogno però è sfondare nella pallacanestro. Sono qui a Roma per un colloquio. Ce l’avevo ieri, ma lo hanno rinviato a dopodomani.
    
    - Ecco perché stai da Claudia.
    
    - Si. Anzi scusa se mi sono imbucato così, all’ultimo.
    
    Sorrisi, scostando una ciocca di capelli dal viso.
    
    - Tranquillo, nessun problema.
    
    - Tu, invece, di cosa di occupi? - chiese facendo un ultimo tiro e spegnendo la sigaretta in un vaso.
    
    - Faccio la segretaria in uno studio legale. Un lavoro noioso, monotono.
    
    Lo imitai, buttando la cicca di sigaretta nel vaso. Incrociai le braccia e lo guardai mentre, dall’interno della casa, arrivavano le risate dei ragazzi.
    
    - Non ti piace giocare alla playstation?
    
    Sorrise. Infilò le mani nei jeans. Era molto attraente.
    
    - Mi annoia. Preferisco fare altro. Correre, leggere un libro. Tutto pur di non stare ore fermo davanti alla tv.
    
    Mi scappò una risata.
    
    - Sei uno dei rari ragazzi che la pensa così, purtroppo. Marco ci passa almeno due ore al giorno. È una cosa che non sopporto, ma che nemmeno posso vietargli di fare. Non è un bambino e io non sono sua madre. – dissi con una nota di irritazione nella ...
    ... voce.
    
    Non c’era solo quello. Nei mesi precedenti avevo cominciato a notare delle cose che prima, per qualche strano motivo, non riuscivo a vedere. Dettagli, piccole cose, che giorno dopo giorno diventavano sempre più insopportabili. Una piccola frattura che, se non guarita, rischiava di diventare una rottura irreparabile.
    
    Con la famiglia e le mie amiche, recitavo un copione che avevo imparato a memoria. Marco è perfetto. Marco si occupa di tutto. Marco è pronto per avere una famiglia.
    
    La voce dentro la mia testa mi diceva tutt’altro. Marco non è più alla mia altezza. Forse, merito di meglio.
    
    - Da quanto conosci Claudia? – chiese Alessandro.
    
    Mi morsi le labbra e socchiusi gli occhi, tornando indietro con la memoria.
    
    - Dal liceo. Non mi ricordo se al primo anno o al secondo.
    
    Parlai con lui per un altro po, resistendo al freddo che, in un'altra situazione, avrei usato come scusa per troncare la conversazione e tornare dentro.
    
    Una volta in casa, fummo accolti dal caldo abbraccio dei termosifoni. L’orologio del salotto puntava le lancette sulle undici. Da lì a un’ora esatta, infiniti fuochi d’artificio avrebbero colorato l’ultima notte del 2019.
    
    Per ingannare l’attesa organizzammo una partita a Taboo. Maschi contro femmine. Li stracciammo alla prima e alla rivincita. Tra gli sfottò generali, e qualche risata, togliemmo il gioco e ci preparammo al brindisi.
    
    Marco si preoccupò di prendere lo spumante in frigo mentre io cominciai a tirare fuori i calici ...
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