1. Raggi Lunari


    Data: 14/12/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Arya, Fonte: EroticiRacconti

    ... quella scogliera.» Forse ho fatto male a formulare una tale domanda. La verità implica dolore, e a nessuno piace l’idea di soffrire. Ma, arrivata a questo punto, io devo sapere.
    
    Chiudo gli occhi. Il volto di un uomo giovane compare nella mia testa. Lo riconosco subito. Non ricordo il suo nome, ma ogni momento passato insieme a lui ritorna alla memoria. Come ho potuto dimenticarmi di te? Ti ho amato immensamente e ti amo ancora. Adesso lo vedo disteso su un letto d’ospedale, pallido, privo di vita. Uno dei tanti mali che affliggono la terra ti ha portato via da me. Quando sei venuto a mancare, sono precipitata in un abisso di disperazione la cui unica via di fuga si è rivelata essere quel precipizio, e gli scogli sui quali il mio corpo si è andato a schiantare.
    
    Tu eri la mia anima, e sei morto. Il mio corpo si è trascinato avanti ancora un per un po’, ormai privo del suo spirito, fino a quando si è reso conto che, senza anima, non c’è possibilità di sopravvivenza. La morte era la sola e unica soluzione. Ho fatto la cosa giusta. Quale creatore può essere sadico al punto da concepire un mondo in cui il corpo continua a respirare anche quando il cuore si è spezzato? Mi sono rifiutata di vivere su un pianeta così ...
    ... crudele.
    
    Vorrei piangere, ma questo mio nuovo corpo sembra essere privo di lacrime. Rivolgo uno sguardo supplichevole all’ultima luna in alto nel cielo. È la luna rosa.
    
    «Cosa desideri?» mi domanda.
    
    «Io desidero solo lui. Nient’altro.»
    
    Chiudo gli occhi. Non succede nulla. Mi alzo, con aria frustrata. Quando mi volto e riapro gli occhi, lui è lì, davanti a me. Non mi sembra vero. Spalanco la bocca, ma sono a corto di parole. È bello come lo ricordavo, prima che la malattia lo privasse di tutto il suo vigore.
    
    «Sei davvero tu?» mi domanda, con un’espressione ancora più sconvolta della mia.
    
    In un secondo, riaffiorano in me tutti i ricordi della mia esistenza passata.
    
    «Sono io. Non ricordo il mio nome, né il tuo. Ma che importanza ha?»
    
    «Che importanza ha…» ripete lui, come soppesando quelle parole. «Nessuna, suppongo. Adesso che siamo di nuovo insieme, nulla ha più importanza.»
    
    Si avvicina a me. Indossa una camicia bianca, leggera, e dei jeans consumati. Mi prende per mano. Io gli sorrido. Insieme, cominciamo a camminare in questo nuovo mondo, illuminati dal tenue bagliore di quei raggi alieni. Non so se si tratta dell’Inferno, del Paradiso, o di qualcos’altro ancora, ma credo che non mi importi più saperlo.
    
    FINE 
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