1. Raggi Lunari


    Data: 14/12/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Arya, Fonte: EroticiRacconti

    Premessa
    
    Ho scritto "Raggi Lunari" mesi fa, per partecipare a un concorso. Si tratta di un racconto di circa sei pagine word in formato A4. La storia è un po' malinconica, a metà tra il fantastico e il sentimentale, credo. Il racconto è stato pubblicato (in una versione leggermente ridotta) su una raccolta di racconti di autori vari, edita da Catartica Edizioni, nel mese di Luglio 2020. Di erotico non ha nulla, ma si tratta comunque di una storia d'amore e ho così pensato di pubblicarla anche su questo sito. Se qualcuno avesse voglia di leggerla e farmi sapere cosa ne pensa, gliene sarei, come sempre, infinitamente grata! Buona lettura!
    
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    Apro gli occhi. Intorno a me è buio. Una luce flebile attraversa le tende bianche e sottili che ricoprono l’unica finestra presente nella stanza. Cerco di rimettere insieme i tasselli che compongono la mia coscienza. Nulla. Non ricordo niente. Dove mi trovo? Da dove vengo? Ma, soprattutto, chi sono?
    
    Mi sollevo, facendo leva sulle braccia. Sento i muscoli del mio corpo intorpiditi. Poco a poco, i miei arti riprendono sensibilità. I miei pensieri vorticano in un caos incomprensibile e paiono essere formulati in una lingua a me sconosciuta. Mi strofino gli occhi. Osservo le mie gambe sotto le lenzuola di cotone. Sposto il lenzuolo. Ho delle gambe sottili. La mia pelle è bianca, candida e priva di imperfezioni. Sembrano gambe appartenenti a una ragazza. Bene. Ciò significa che sono una donna. Una voce dentro di me mi dà conferma ...
    ... che è così che deve essere. Mi tasto il volto. Non vi è presenza di rughe. Sono giovane. La mia pelle è morbida ed elastica. Ho i capelli lunghi, lisci, scuri.
    
    I miei occhi si sono finalmente abituati alla semi oscurità del posto. Mi guardo intorno. Non mi sembra di scorgere uno specchio nella stanza. Peccato. Mi sarebbe piaciuto sapere che aspetto ho. Forse, la mia immagine riflessa sarebbe stata in grado di fornirmi qualche indizio in più sulla mia identità. O forse no. Una volta fissati i miei occhi sullo specchio, avrei anche potuto scorgerci il vuoto dentro. Forse è meglio così. Ho come l’impressione che vi siano cose che è meglio dimenticare. Immagini che farebbero bene a eclissarsi dalla coscienza.
    
    Mi alzo. Sono alta. Ottimo. Qualcosa mi dice che si tratta di una cosa buona. Essere alti, magri, giovani... sono cose positive. Almeno in base al canone estetico che sembra essere stato marchiato a fuoco nella mia mente. Non ricordo chi sono, né come mi chiamo. Ma so per certo che essere magra è meglio che essere grassa. Che essere giovane è meglio che essere vecchia. Chi lo ha stabilito? Cosa posso saperne io? Ignoro persino il mio nome... Tuttavia, mi domando se sia davvero così importante possedere un nome. Cambierebbe qualcosa? Un nome sarebbe in grado di mutare la sostanza di cui sono fatta? Pensandoci bene, anche se avessi un nome, continuerei a non sapere chi sono realmente.
    
    Mi avvicino alla finestra. Scosto le tende e... cavolo! Non può essere vero. Qui ci ...
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