1. Raggi Lunari


    Data: 14/12/2021, Categorie: Sentimentali Autore: Arya, Fonte: EroticiRacconti

    ... cucina, né bagno, né soggiorno. Forse, in questa nuova vita, non occorre né mangiare né andare in bagno. Buon per me. Non dovrò preoccuparmi di procurarmi da mangiare.
    
    Oltre alla capanna, non ci sono altre costruzioni. Anzi, non c’è proprio nulla. Né palazzi, né strade, né alberi, né esseri viventi... In compenso, però, ci sono tre lune! Ecco il mio nuovo mondo: una landa desolata illuminata dai freddi raggi di tre astri non ben identificati. Ciò nonostante, devo ammettere di essere stata fortunata. Sarebbe potuto andare peggio. Sarei potuta finire su un pianeta popolato da mostri. Invece sono qui. Nel bel mezzo del nulla.
    
    Avanzo in linea retta, lasciandomi la capanna alle spalle. Le tre lune, al pari di tre angeli custodi, incombono sopra la mia testa. A un certo punto perdo di vista l’abitazione. Continuo a procedere. Tutt’intorno vi è solo sabbia grigia. Cammino per almeno trenta minuti – in base al sistema di misurazione del tempo terrestre – ma io sono ormai al di sopra del tempo e di tutto ciò che possa definirsi umano. Tutt’a un tratto, davanti a me riappare la capanna con le assi in legno. No! Non può essere! Entro dentro. È esattamente la stessa identica camera dalla quale sono uscita pochi minuti fa. Il letto è ancora disfatto. Non posso credere di trovarmi su un pianeta la cui circonferenza può essere percorsa nel giro di trenta minuti. Mi mordo le labbra e mi porto le mani alla testa, in un gesto di disperazione. È a questo che si ridurrà la mia nuova ...
    ... esistenza? Adesso non ho dubbi: mi trovo all’inferno.
    
    «Cosa diamine ho fatto, per finire in questo posto?!» urlo. Ma la mia domanda viene inghiottita dal silenzio circostante.
    
    Esco fuori e mi siedo su quella terra arida. Inizio a fissare le tre lune. Non c’è in fondo molto su cui soffermare lo sguardo. Il dio che ha creato questo posto doveva essere a corto di idee o possedere un livello di fantasia piuttosto limitato.
    
    Poso lo sguardo sulla prima luna, quella bianca.
    
    «Cosa desideri?» mi domanda questa.
    
    Stranamente, il fatto che un corpo celeste mi abbia rivolto la parola non mi sconvolge più di tanto.
    
    «Rivoglio i miei ricordi.»
    
    «Un po’ generica, come richiesta. Io posso concederti un solo ricordo.»
    
    Ci penso un po’ su. «D’accordo. Come sono finita qui?»
    
    Chiudo gli occhi. Delle immagini affiorano nella mia mente. Vedo me stessa sull’orlo di un precipizio. Mi trovo su un’alta scogliera dalle pareti ripide. In basso, le onde scure di un mare in tempesta si infrangono sugli scogli taglienti. Io sto piangendo. Traggo un respiro profondo e, senza pensarci due volte, mi getto in quell’abisso.
    
    Riapro gli occhi. Dunque, mi sono suicidata. Ma perché? A sapere in anticipo che sarei finita in un luogo come questo, forse non avrei compiuto un gesto così estremo.
    
    «Perché mi sono tolta la vita?»
    
    Ma la luna bianca tace.
    
    Rivolgo lo sguardo alla luna centrale, quella azzurra.
    
    «Cosa desideri?» mi domanda.
    
    «Voglio sapere per quale ragione mi sono gettata da ...