1. Venduta come una Puttana nei cessi


    Data: 04/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: manupicco, Fonte: RaccontiMilu

    Ciao! – disse Marco, con un cenno amichevole, ai due stranieri. – Ciao – Risposero all’unisono, con quell’inconfondibile accento dell’est. Senza aggiungere altro, mise in mano al più giovane le mie mutandine, indicandogli il gesto di annusarle: quello, lo guardò con un’espressione interrogativa, incerto di aver ben compreso, ma venne rassicurato dall’assenso di lui. A quel punto, benché perplesso, ci cacciò dentro il naso e aspirò profondamente. Il mio odore dovette piacergli: infatti, mostrando di apprezzarne ogni nota aromatica, inalò a occhi chiusi, letteralmente estasiato. Replicò il gesto per tre volte di seguito. Quando ebbe terminato l’indagine olfattiva, passò l’indumento al compare e la scena venne ripetuta con l’identica modalità. Marco, prese a parlottare fitto e a bassa voce con loro. Era di spalle e non potevo sentire cosa si dicessero, sembrava aver socializzato alla grande: gesticolavano con le mani, per intendersi si facevano dei segni. I due sorridevano ammiccanti, dalle espressioni parevano apprezzare molto quanto stavano udendo. Guardavano verso me e con la testa facevano segni d’assenso. Non potevo sapere cosa si fossero detti: a un certo punto, il più vecchio, estrandolo dalla tasca posteriore dei pantaloni, mostrò a Marco il contenuto di un portafoglio di plastica nera, anche il giovane fece per mostrare il suo, ma Marco lo fermò con un gesto, intendendo che non era necessario. Alla fine ridevano cameratescamente, si scambiarono pacche sulle spalle e ...
    ... strizzate d’occhio, sembravano aver concluso felicemente un accordo, oltre che stretto una felice amicizia. Intanto mi ero ricomposta, la prossima fermata era la nostra: dovevamo scendere. Attendevo quindi di riavere le mie mutandine. Marco fece ritorno, ma senza il mio capo intimo, lo aveva lasciato in mano a uno dei due individui. – Cazzo, amore! Che fai, gli lasci le mie mutandine? Dai, veloce, fattele rendere, dobbiamo scendere. La prossima è Amendola / Fiera. – avevo una nota ansiosa nella voce. Lui sedette al mio fianco e rassicurante, mi passò il braccio intorno alle spalle. – Tranquilla micina, non ne hai bisogno, tanto non scendiamo ora. – – Che significa non scendiamo ora? Per quale motivo? – chiesi stupita e confusa – Di cosa hai parlato con loro? – – Niente, gli ho chiesto da dove venissero e avevo ragione sai: sono rumeni. – Ok, va bene: sono rumeni e a noi che ce ne viene? Perché gli lasci le mie mutandine e perché non scendiamo alla nostra fermata? – – Gli ho anche chiesto se avevano in tasca trentamila lire a testa. – – E che ti frega se le hanno o no? Perché cavolo glielo hai chiesto?- – Perché prima gli avevo chiesto se gli andava di scoparti, tutti e due insieme. – Restai basita, incredula d’aver udito bene. – Bene! Appurato che gli vada di scoparmi, questo cosa significa? – replicai, iniziando a spazientirmi. – Significai molto. – rispose serafico – Gli va di scoparti insieme e hanno i soldi necessari. Uno dice che hai delle belle tette, gli piacerebbe ...
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