1. Chiara e Gianbattista


    Data: 28/11/2021, Categorie: Incesti Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    ... trascinai dentro l'androne,
    
    "ma dove vai? so benissimo che vuoi stare qui!"
    
    presi quel viso ben rasato fra le mani e, con uno scalino di vantaggio, guardandolo dritta negli occhi, dissi:
    
    "e adesso dimmi perché!",
    
    lui mi avvolse i fianchi e a fil di voce:
    
    "perché cosa?...",
    
    cominciarono in quel momento le nostre labbra a toccarsi, piccoli baci sempre più lunghi,
    
    "perché... non... me lo hai... mai... detto!?"
    
    dissi giochicchiando con il colletto della camicia, e
    
    le sue mani si dedicarono a sciogliere nastri,
    
    "detto cosa?... come sei!... eri così... piccola... non potevo...",
    
    i baci sempre più profondi ed io che sentivo il battito crescere,
    
    mi prese in braccio, non smise di baciarmi, salì le scale, seconda rampa, piano primo,
    
    "mettimi giù…"
    
    sospirai,
    
    davanti la porta, mi voltai, le sue labbra sul mio collo, mi stringeva, la sua mano sul mio ventre; ultimo giro di chiave, girò sui cardini l'anta;
    
    cresceva la voglia sua, mi spinse dentro; via lo stivale, un passo e l'altro lanciato, le mani su di me, nastri bottoncini sciolti, arretrai; una scarpa restò sul tappeto, mi spinse ancora e persi l'altra, mi baciava; due passi e via il suo farsetto, sorressi l'abito ormai sciolto con un braccio, non resistevo, avevo voglia; quarto passo: la sua camicia, bianca, volò e si tuffò, come foglia, nell'acqua profumata, il calore del suo petto libero di sfiorarmi; già lo sentivo, già lo vedevo che mi voleva, lo volevo; sei passi, il raso scivolò ...
    ... a terra nel suo lucente riflesso, la pelle mia apparve sotto un' impalpabile velo bianco;
    
    seni già turgidi mostrarono le areole rosa eccitate,
    
    mi scaraventò sul letto, io sorrisi maliziosa,
    
    "mi sfidi?!"
    
    disse sorridendo e mi fu sopra, strappò la bianca batista che ancora mi copriva e il biondo dei suoi capelli lunghi mi accarezzò la pelle regalandomi un fremito;
    
    ero alla mercé delle sue labbra fameliche sui miei seni, desiderose di assaggiare ogni coriandolo del mio corpo, ero in balia del suo volere, delle sue mani, che si insinuavano fra le mie cosce morbide, in cerca del calore e del piacere nascosto.
    
    volevo dargli me stessa, volevo godesse di me, volevo sentirlo dentro di me.
    
    Mi trassi da sotto e lui sii voltò seguendo il mio movimento, seduta su di lui, nuda cavallerizza senza sella, presi ciò che restava del lino bianco e gli coprii gli occhi, sospiri suoi allo scorrere delle mie dita sul suo petto, lungo i suoi fianchi;
    
    scivolai simuosa più giù, la cinta già lanciata, crollata sulla poltroncina di broccato rosso, insinuai le mie dita sotto l'ampia stoffa dei calzoni che docili cedevano al movimento delicato e lento, lasciandosi sfilare; il ginocchio alzò e via un gambule, lunga carezza dall'inguine risalire i muscoli della coscia, lo guardai nel piacere di quel tocco; il membro si mostrò nella sua migliore posa; violenta brama di donarmi m'avvampò; me fra le sue gambe, distesa, il mio sedere rotondo si muoveva nell'aria seguendo i passi di danza ...