1. Chiara e Gianbattista


    Data: 28/11/2021, Categorie: Incesti Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    Roma, lungotevere Altoviti
    
    Decisi di tornare verso casa vestita con quel sacco, seguii la strada più dritta e giunsi sul lungotevere Altoviti; al palazzo sul fiume dei miei amici fiorentini decisi di bussare e un paggio, che non conoscevo, mi aprì e disse:
    
    "chi siete voi?",
    
    "Chiara Dolfi, sono stata invitata dal patrizio Giovanbattista",
    
    si profuse in una larga risata e disse:
    
    "per i pezzenti la porta da bussare e quella a destra dopo la cantonata",
    
    fece per chiudere il portone e frapposi un piede, dissi a voce altina:
    
    "senti, bel brunetto, conosco il tuo padrone Pierozzo da prima che tu nascessi!!",
    
    passava per l'atrio Caterina che riconobbe la mia voce e si precipitò ad abbracciarmi spostando di peso il paggio, esclamò:
    
    "Chiara! bambina adorata!! sono anni che non ti fai vedere, entra..." e urlando nell'androne: "Pieroooo!! vieni! guarda chi c'è!",
    
    "È vero, ho poche scuse, ma anni difficili Caterina. Te non cambi mai?"
    
    risposi sviando subito; a lei, come a tutti loro, non avevo detto nulla di quello che facevo (mi vergognavo),
    
    "cambio cambio, che carina... andiamo nello studio che si sta bene, tanto Piero non ha nemmeno sentito" e al paggio: "portaci tre caffè, grazie"
    
    entrate nello studio, una loggia affrescata a tre arcate affacciate sul Tevere, la brezza, stemperata dall'acqua, si fece subito sentire piacevole sulla pelle e vedere, agitando le tende leggerissime; Pierozzo, intento a vagliare carte (anche un poco sordo), non aveva ...
    ... sentito, ma appena ci vide:
    
    "oh Cateri'! o chi l'è codesta sciaurata?",
    
    "suvvia non la ri'onosci? l'è Chiara!",
    
    "ciurma'a così... oddicché?! bella di zio fatti vedere!"
    
    da sé: "maremma malata, sti fogli!",
    
    una folata ne scompigliò una decina, li raccolsi e riportandoglieli dissi:
    
    "Pierozzino (che ino non era affatto), ho visto ieri Gianni qui fuori e ho deciso di farvi visita",
    
    "t'ha fatto bene! ce lo aveva detto ieri che ti saresti fermata forse oggi, tu se' sempre di parola!",
    
    mi fece un buffetto con quelle pinze che aveva per mani... ebbi la guancia rossa fino a pranzo, poi il vino pareggiò il rubicondo
    
    "si, ma..." riprese "'un ti si pole vedere, Cateri' dalle qualcosa di tuo, tanto v'avete le stesse poppe!",
    
    "sempre elegante… fortuna che ho sposato un patrizio, pensa se prendevo un ciompo!" e a me: "andiamo su, uno adatto ce l'ho",
    
    mentre cercavamo l'abito chiesi notizie di quella che, per gli anni spensierati dell'infanzia, era stata come una sorella poco più grande: sua figlia Elena; il saperla felice con i suoi bambini mi rallegrò e ci promettemmo una vacanza di qualche giorno nella natia Firenze
    
    "dispiacque a tutti noi non invitarti al matrimonio ma sia Ranieri che i suoi, soprattutto, non volevano …eccolo ...no, questo non è abbastanza..."
    
    disse tirando fuori un abito ma ci ripensò,
    
    "lo so, non dispiacerti, sono pur sempre plebea, figlia di una tua serva, li capisco; poi, sei anni fa, avrei avuto comunque qualche problema ad ...
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