1. Chiara e Gianbattista


    Data: 28/11/2021, Categorie: Incesti Autore: beatrice, Fonte: EroticiRacconti

    ... accettare"
    
    mi schermii,
    
    "sei tanto gentile, la mia nuora ideale!... eccolo! si, questo!"
    
    mi dette un bacio,
    
    "colpa di Gianni, mi ha sempre vista per sorella!"
    
    scherzai
    
    appoggiò sul letto un abito di gran fattura, del suo rango, di raso azzurrino col bustino a ricamo floreale verde veronese, ampia scollatura orlata di un pizzo candido e la gonna voluminosa aperta sul davanti, come un sipario, sottoveste verde anch'essa.
    
    "non è vero… Chiara"
    
    disse allusiva,
    
    "ma è magnifico!" poi "come non è vero?!"
    
    domandai sfilandomi la tunica,
    
    "sta tenda la faccio mettere in cucina per le mosche"
    
    disse appallottolando il lino,
    
    "no, lascia, qualcosa mi invento..."
    
    dissi mentre infilavo quella seta leggera,
    
    "va bene; eppure sei sveglia, non te n'eri mai accorta davvero?",
    
    la sorpresa s'impossessò di me: "no!"
    
    dal piano di sotto:
    
    "eeh!!... ne avete ancora pe' parecchio??",
    
    "eccoci! ...con la pelle che hai ci vuole qualcosa che la mostri, ti pare? forse appena un pochino corto: hai le gambe più lunghe delle mie...",
    
    "grazie, ma poi te lo rendo",
    
    "è un regalo. Tontarella..."
    
    scendemmo
    
    Giovanni era appena arrivato e mi guardò in modo molto diverso dal solito, lodando il contenuto di quell'abito; forse condizionata dalle parole di Caterina, arrossii e abbassai gli occhi.
    
    In un lampo mi rividi bambina con lui, da ragazzino, a giocare, più spesso con me che con sua sorella, ad azzuffarci in giardino o a lottare con le armi, molto ...
    ... più grandi di me.
    
    Rividi la partenza per Roma: i carri, i cavalli e gli armigeri, le carrozze, io abbracciata a lui sotto gli occhi di Elena, intenta a leggere, e Caterina.
    
    Rividi, però, anche la mattina dell'aggressione a mia mamma ed a me alla scorticlaia, che cambiò la mia vita; due lacrime scesero dagli occhi e affogai la faccia sul suo petto, negando ancora a loro la conoscenza di quel che successe.
    
    Lui non poteva sapere cosa mi stesse passando per la testa, ma, col suo abbraccio forte ed un tocco di labbra sulla fronte, capii che sua mamma mi aveva detto il vero.
    
    Pierozzo mi prese per mano strappandomi dalle braccia del figlio e mi scortò a tavola.
    
    Il pranzo fu ricco e con una carne tenera, cotta alla nostra moda, come non la mangiavo da anni, la simpatia di Piero e gli occhi di Gianni, Caterina, il vino delle vigne nel Valdarno.
    
    Ero tornata a casa dopo un lungo viaggio.
    
    Parlammo, anche della lettera di cambio del cardinale in mio favore e chiesi a Piero di trovarmi una piccola proprietà su cui investirli. Nel pomeriggio Gianni mi accompagnò a casa.
    
    Perla non era in casa, ma la chiave nascosta dentro il battente era lì, ed entrai:
    
    "ti va di venire su o devi proprio scappare, adesso, per Firenze?",
    
    "dovrei… sai, la piccina, la famiglia…"
    
    "appunto, dai sali! anche a correre col cavallo non arrivi a Viterbo prima di notte, colla carrozza devi chiedere asilo agli Odescalchi!"
    
    scherzai,
    
    "non mi tentare...",
    
    allungai un braccio e lo ...