1. Mai fidarsi della barista


    Data: 24/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Goriot4, Fonte: EroticiRacconti

    ... -se i soldi arrivassero su uno solo, insospettirebbero le autorità finanziarie. “Adesso vattene, troia maledetta, e torna a sgobbare al bar”, fa ***. “No tesoro, non è finita qui. Mi devi ancora un favore”, dico aprendo la porta a Philippe. E’ un bel ragazzo, moro, palestrato e alto, che lavora con me al bar e con cui ho avuto qualche approccio in passato. Philippe detesta per le idee ***, e l’idea di vederlo sodomizzarre quel verme mi eccita come una cagna, perciò lo avevo avvisato di arrivare mentre scopavo il culo di ***.“Adesso spompini Philippe e lo adori come un bravo schiavetto”, comando io allo sventurato. ***, tramortito, cerca una pietà che sa già essere impossibile da parte nostra, si abbassa con lentezza portandosi a terra e, davanti a Philippe che si abbassa pantaloni e slip, comincia a leccare palle e pene. “Dai, sanno tutti che sei cattolico osservante ma ti piace la banana”, faccio io per stuzzicare ***. Gli vedo il cazzo duro per l’orgoglio ferito, ma non ha altre scelte se non fare un bocchino a Philippe. Questi gli muove con violenza la testa per ritmare il pompino, lo insulta come un verme (“Succhia, pezzo di merda! Succhia, tu che ai comizi e sui social fai tanto lo sbruffone”), assestandogli qualche colpo sulla schiena di tanto in tanto. Poi, quando è vicino all’orgasmo -lo capisco dalla sua espressione- gira con forza ***, che al confronto con lui è davvero un fuscello, e, senza prepararlo per nulla in alcun modo, lo penetra con forza. “Dai, prendilo ...
    ... tutto, troia”, gli fa lui, aggiungendo una di quelle bestemmie a cui era tanto abituato. “Prendilo, puttana da quattro soldi! Ci paghi 200.000 euro per avere un cazzo in culo, sei veramente senza vergogna”, gli faccio io. *** ha le lacrime agli occhi, o per la situazione o per il dolore fisico della sodomia, forse per entrambe le cose. “Piange il nostro ragazzino? Ma tanto fra poco siederà all’Europarlamento e guarderà tutti dall’alto in basso”, lo derido. Alla fine Philippe gli viene dentro, senza preoccuparsi affatto delle malattie che, da HIV positivo di qualche mese prima -nelle sue frequentazioni vaste ha avuto spazio anche per qualche maschio, in effetti-, potrebbe arrecare a ***. Si va a fare una doccia, ma prima mi aiuta a legare mani e piedi *** al letto. Io resto in camera con il disgraziato, che non dice più una parola e non cerca neppure di liberarsi. Solo, con un sibilo di voce mi fa: “Ma perché tutto questo? Io ti ho solo fatto passare un’ora di piacere e di amore fisico”. “Mi sono stufata del fatto che tu e i tuoi amichetti politici pensiate di poter fare tutto solo per la posizione che ricoprite. Tradisci la tua morosa, fumi dove non potresti, bestemmi contro i principi che predichi in piazza e poi pretendi anche rispetto?”. Philippe esce dalla doccia -mi divoro con gli occhi le forme bellissime del suo corpo senza veli-, poi per vestirsi prende alcuni abiti di ***. “Erano miei, non è vero?”, gli dice beffardo. “Fatti valere al meeting, amico”, gli dico mentre ...