1. Eli e Silvì due sorelle ed un’estate calda 16


    Data: 24/11/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Racconti 69, Dominazione / BDSM Autore: PiccolaElisa, Fonte: RaccontiMilu

    Sbattei forte la porta mentre mia sorella continuava ad urlarmi contro frasi tipo “sei una repressa scopati uno” “trovatene uno tutto tuo”. Ok non ci starete capendo nulla, dopo quella sera sono uscita con vari ragazzi, ma sono sempre tornata a casa delusa. Chi troppo noioso chi troppo fighettino e peggio i super sapientoni bavosi. Vabbè per non parlare di uno che da figo e simpatico si è dimostrato un arrogante so tutto io. E cosi ritorniamo all’inizio del capitolo, tornate da Benevento, raccontando queste uscite a Silvì ha iniziato a dire che io cerco il lato negativo in tutti e altre cazzate del genere. Forse ha ragione, o forse i casi umani sono capitati tutti a me. Fatto sta che mi decisi a dedicarmi allo studio. Per quasi due settimane non sono andata neanche in palestra, mi concedevo solo una corsetta sul lungo mare, immersa nella brezza con la musica a palla nelle cuffie. La prima volta correndo mi accorsi di quanti mi guardavano e quanti si giravano a guardarmi il sedere, la cosa all’inizio mi dava quasi fastidio, ma poi poco alla volta iniziò a piacermi, infondo era un’esperienza che già altre volte mi aveva fatto eccitare. Le volte successive iniziai a curare di più il mio aspetto sportivo, passando a pantaloni tecnici aderenti, top corti, capelli stretti in una bella coda di cavallo e per finire un pò di lucida labbra e rimmel per esaltare gli occhi, ogni volta osavo un pò di più, sempre più pelle esposta, arrivai ad indossare dei mini pantaloncini bianchi senza ...
    ... nulla sotto, lo feci però una mattina molto presto sperando di trovare poca gente. Quei pochi che mi videro sudata e con il pantaloncino bagnato di sudore ebbero davanti gli occhi il mio corpo praticamente visibile in ogni piega. Insomma più che un allenamento per il corpo era un allenamento per l’ego. E di sguardi ne attiravo tanti, ogni tanto abbassavo il volume della musica per godermi i commenti spesso volgari dei ragazzi e anche qualche insulto di qualche ragazza. Poi tornata a casa mi tuffavo sotto la doccia eccitata più che mai, mi sedevo sul piano della doccia e mi sfogavo con il getto dell’acqua. Man mano che passavano i giorni le mie docce diventavano sempre più lunghe, pensavo agli sguardi di quei ragazzi, e agli insulti e agli sguardi delle ragazze che anche se non lo dicevano si vedeva che pensavano “ ma guarda sta zoccola”, sognavo che uno di quei ragazzi mi fermasse e mi scopasse, si, che mi scopasse con violenza, senza troppi convenevoli, urlandomi che ero una zoccoletta e che meritavo solo di essere fottuta in un vicolo. Più andavo avanti e più i miei sogni mi vedevano sottomessa, usata come un oggetto per il piacere altrui, insultata umiliata e abbandonata infine sporca dello sperma di qualche sconosciuto che non si era fatto alcuno scrupolo di me. Ogni giorno osavo un pò di più, arrivando a torturarmi e la figa il sedere, a schiaffeggiami il sedere fino a farmi male e ad insultarmi, finendo sempre più sfinita da orgasmi sempre più lunghi e devastanti. Il ...
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