1. Il caffè corretto


    Data: 25/10/2021, Categorie: Sentimentali Autore: umile_schiavo, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiedo ancora perché io sia qui, in una ridente località balneare mentre il mio cuore sanguina.
    
    Il sole, l'aria salmastra, la gente scioccamente spensierata, tutto contrasta con il mio stato d'animo.
    
    Ho abbondantemente superato i dieci lustri, i sogni della gioventù si sono infranti sulla dura realtà come onde sugli scogli, le illusioni della maturità si sono dissolte giorno per giorno come i foglietti di quei vecchi calendari che ormai non si usano più, la consapevolezza di una senilità insulsa ha preso il sopravvento, devastante.
    
    L'unica attività piacevole è prendere il caffè dopo pranzo ai tavolini di questo bar.
    
    No, il caffè non è particolarmente buono... anzi.
    
    Come si dice: il successo di un bar non dipende dalla bontà del caffè ma dalle tette della barista.
    
    In verità la cameriera non ha tette prorompenti.
    
    Dopo il pranzo, il sole a picco, nel cono di un ombrellone, fingo interesse per la lettura di un quotidiano che oggi sembra un oggetto di antiquariato, ordino un caffè, trascorro un'ora o poco più al tavolino tanto non ci sono molti clienti.
    
    La vera attività e godere della vista della cameriera che si muove agilmente tra i tavoli, un misto tra camminare, ballare, sculettare, nuotare, dimenarsi. Si muove spigliatamente esponendo senza pudore quel corpo scattante, più atletico che femminile, coperta da pochi lembi di stoffa, più sportiva che provocante, più scottata che abbronzata, sorride apertamente a tutti incarnando la sintesi tra la ...
    ... purezza e la sensualità fintamente inconsapevole.
    
    Il primo giorno ci sono capitato per caso, poi non ho potuto più far a meno di tornare puntualmente.
    
    La patologica timidezza che mi ha sempre contraddistinto mi impedisce di andare oltre alla semplice ordinazione e mi accorgo che anche lei non mi dedica che il minimo indispensabile, come se avesse annusato lo sfigato che sono e mi tenesse a distanza come fanno tutte le donne, evitando anche le battutine ed i convenevoli che riserva a tutti gli altri. L'unico lusso che mi concedo è di lasciarle una "lauta" mancia. Non tanto in effetti ma anomala perché più dei pochi soldi della consumazione.
    
    Oggi il cielo è trasparente, il sole picchia duro, l'aria ferma, l'asfalto irradia calore. I tavolini sono deserti come la strada richiamando alla memoria un quadro di de Chirico.
    
    Mi siedo al "mio" tavolo ed attendo che compaia quella ragazza che, per il solo esistere, mi rende accettabili questi giorni.
    
    Sembra che il tempo non trascorra mai, ho l'impressione che mi faccia attendere più del solito. Del resto mi rendo conto di essere l'unico, penso che preferisca starsene nell'ambiente condizionato del bar piuttosto che affrontare la calura per me. In fondo non so darle torto. Finisco per sperare che non esca, sono pronto a sacrificare il mio piccolo piacere quotidiano pur di risparmiarle il fastidio della calura: è veramente insopportabile!
    
    Improvvisamente irrompe un branco di ragazzotti, sciatti, rumorosi, volgari. Prendono ...
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