1. Giulia. La quotidianità (Capitolo III)


    Data: 25/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... il mio giro esplorativo: “Allora è soddisfatto dell’esame?” chiede con tono ironico, senza perdere la rigidità ritrovata, “…e non mi stia alle spalle”, dice con una sfumatura leggermente seccata.
    
    Studio la sua sagoma, da dietro, le orecchie, esposte dalla capigliatura.
    
    “Penso che non sia io a dover parlare”, dico tornando nel suo spettro visivo. “È suo marito che vuole offrirmi qualcosa. Sono io che necessito un offerta. Quindi ascolto” ti dico posizionandomi comodo sulla poltroncina davanti alla tua scrivania, accavallando le gambe.
    
    Ora mi sono accomodato.
    
    Lei non ha mai cambiato la sua posizione, con le gambe accavallate. Tiene in modo composto le mani sulla scrivania, leggermente sovrapposte: “Sì, certo. Pensavo che il lato economico fosse già stato esaminato”, dice osservandomi. “Il lavoro lo conosce, quindi…”, dice allargando le mani, “non saprei che dirle”.
    
    Sento bussare alle mie spalle.
    
    “Avanti”, risponde Giulia con il medesimo tono con cui mi aveva accolto, rivolgendo uno sguardo alla porta, staccandolo dalla mia figura.
    
    Entra una giovane ragazza, magra, dai lunghi capelli rossi, mossi, due occhi neri incastonati in un viso dalla forma squadrata, la pelle estremamente lentigginosa. I capelli le arrivano fin quasi sopra al culo, piccolo e sodo, avvolto in un tailleur che sembra fare la coppia di quello di Giulia. Il fisico slanciato di questa ragazza attira il mio sguardo, la stoffa del vestito le ricade dolcemente sui seni molto ridotti e sulle ...
    ... cosce tornite e sode. I tacchi che porta ai piedi, dal collo nudo, risuonano nella stanza. Sembra una modella sfuggita da una passerella, anche nel portamento.
    
    “Dimmi, Rita. Cosa c’è?”, le chiede con un malcelato tono infastidito, coperto da un innaturalissimo velo di gentilezza.
    
    Osservo quella ragazza che fa il giro della scrivania, non mi rivolge uno sguardo e si pone a fianco di Giulia, in piedi. Le fisso il culo, senza il benché minimo ritegno. La segretaria sussurra qualcosa all’orecchio di Giulia e lascia una pila di fogli sul tavolo: palesemente una proposta di contratto faxata.
    
    La donna osserva la carta e la legge di sfuggita. Giulia ha osservato maggiormente me della segretaria. Nota tutti gli sguardi che ho rivolto a Rita. Mi osserva come se stesse osservando un porco schifoso. “Leggo che sulla componente economica e sui benefit è già stato deciso”, mi dice con un tono gelido.
    
    “Certamente, come può ben immaginare” ti dico sorridendo, tornando a fissare il culo di Rita, mentre esce.
    
    Giulia è infastidita.
    
    Non tolgo il sorriso dal mio volto, mentre torno a fissarle i profondi occhi neri. “Volevo vedere quali fossero gli altri elementi del lavoro. Lei dovrà dirigermi, sa.”. Fisso il fastidio palese nello sguardo di lei.
    
    “Certamente, lo so”. Sbuffa.
    
    “E io non sono abituato ad avere capi. Intende, vero?”, chiedo mentre il piede della gamba accavallata ciondola pigramente, senza togliermi dal viso quel sorriso sempre più fastidioso.
    
    Non tolgo lo ...