1. Giulia. La quotidianità (Capitolo III)


    Data: 25/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... Giulia. È un vecchio squalo. Dalla prima occhiata alle persone capisce dove queste vogliano andare a parare. Si muoveva in quell’ambiente con il fare di chi conosce troppo bene quel che sta per succedere. Fingendo di essere a proprio agio a quelle inutili cene di lavoro. Che lui rende produttive, a scapito di altri. Mi ha parlato a lungo della sua azienda, offrendomi un posto di lavoro allettante. Ha chiesto quali siano i miei attuali benefit. Ho finto al rialzo molte cose e ovviamente lui lo ha capito, ma non ha fatto nulla per abbassare l’offerta da lui fattami. Lunedì mattina ho un appuntamento in azienda. Dovrei incontrare il direttore del personale dell’azienda di cui Giulia è direttrice. Un colloquio riservato.
    
    Sono le 8 di mattina. Sono uscito dalla doccia da qualche minuto, mentre mi aggiro nudo per la stanza. Il mio fisico non è nulla di particolare. Sicuramente non è quello tipico del tagliatore di teste, né tantomeno di chi fa il mio mestiere. Sono alto un metro e ottanta centimetri. Peso settantotto chili. Ho fatto molti sport in vita mia, fin dalla tenera età, che mi hanno cesellato due spalle molto ampie, muscolose. Il torace ampio ne è diretta conseguenza. I muscoli del mio corpo non sono eccessivamente ingombranti o tonici. Li tengo allenati quanto basta, in palestra e a corpo libero. Di fronte allo specchio mi guardo negli occhi castani. Con il rasoio da barbiere sistemo la barba, di media lunghezza, sulle guance. Sistemo anche sulla gola. Un taglio ...
    ... perfetto. L’occhio tutt’altro che vispo mostra il fatto che il rasoio ormai è integrato con i movimenti della mano. Non un pelo fuori posto. Lo riposo sul lavandino. Sciacquo le guance e passo una mano tra i capelli corti. Mi vesto.
    
    Alle 8 ricevuto una chiamata dal marito di Giulia. Mi dice che sarà la dirigente dell’azienda a farmi il colloquio. Sto in silenzio per tutta la chiamata. Mi dice che è sua moglie. Saluto con un “ok”.
    
    Giulia sta parcheggiando vicino all’ufficio. Poco dopo le 8 riceve una telefonata. È il marito. Il capo del personale ha l’influenza. Dovrà tenere un colloquio molto importante con un analista che deve rubare all’azienda avversaria. “È molto importante” è il mantra della telefonata. Il marito lo ripete all’infinito. Chiude in modo strano, senza salutare: “Dobbiamo strapparlo alla concorrenza. Non fare errori. È essenziale”. Fine della conversazione.
    
    L’appuntamento è alle 9.30. Io arrivo alle 9.25 nella portineria del palazzo. Chiedo della Dottoressa ***, con cui il marito mi ha fissato un appuntamento urgente. In portineria mi guardano male. Normalmente nell’ambiente si vive con le guance ben rasate e la cravatta. Io mi presento senza cravatta, la camicia sbottonata e una barba di media lunghezza, curata, dai baffi molto spessi. Capelli molto corti, di rasatura a macchinetta, perfettamente omogenea. Attendo il permesso per salire e mi avvio.
    
    A parte quei due particolari di mancato rispetto del “dresscode” non scritto il completo è di alta ...