1. Giulia. La quotidianità (Capitolo III)


    Data: 25/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Lee, Fonte: RaccontiMilu

    ... qualità, perfettamente aderente alle gambe, senza esagerazione. La giacca è ovviamente su misura, ma nonostante ciò fatica a contenere le spalle. La camicia è perfettamente stirata, bianca, intonsa. Ai piedi calzo un paio di scarpe eleganti dal taglio sportivo.
    
    Mi avvio verso l’ufficio, ignorando la portineria del piano dell’azienda, che cerca di fermarmi. Chiedo informazioni a una ragazza che incontro sulla strada e mi avvio verso l’ufficio di Giulia.
    
    Fuori dalla porta controllo la targa. Busso e attendo.
    
    “Avanti”, sento provenire dall’interno la voce di una donna che risponde con un tono fermo, leggermente pigro. Probabilmente si aspetta che sia la segretaria.
    
    Apro la porta con la mano destra. Entro senza rivolgere le spalle. Chiudo la porta con la sinistra alle mie spalle. Non faccio alcun cenno del capo o altro. “Buongiorno, Dottoressa”, dico iniziando a studiare con attenzione l’ufficio, l’aspetto della donna che ho di fronte, seduta alla scrivania.
    
    “Beh non si usa farsi annunciare?” dice Giulia sollevando lo sguardo verso di me. “Chi è lei?”. Giulia è irrigidita, sembra indecisa se chiamare o meno la sicurezza. Mi osserva con le mani ancora ferme sui tasti del computer.
    
    Alla sua domanda alzo il sopracciglio sinistro e tiro un sospiro lieve, palesemente seccato. Fisso i suoi occhi neri. “Sono Francesco ***, presumo suo marito le abbia annunciato dell’incontro che dovremmo tenere oggi. Pensavo ci fosse serio interesse. Vista l’accoglienza vedo di ...
    ... togliere il disturbo”, dico in tono gelido, prima di voltarmi e prendere il pomello della porta nuovamente con la destra.
    
    “Aspetti un momento”, dice Giulia togliendo le mani dal computer e rivolgendosi completamente nella mia direzione, “forse non abbiamo cominciato bene”. Prosegue con un tono più basso, allungando poi leggermente la mano destra a indicare una delle poltroncine poste di fronte alla sua scrivania. “Si accomodi”, mi dice, senza ritrarre la mano. È palesemente imbarazzata.
    
    Rimango per un attimo con il pomello in mano, dandole le spalle. All’ultima frase mi volto e la osservo, senza accomodarmi. La fisso, studio i tuoi occhi neri, il trucco con cui li evidenzia. Studio la tua capigliatura, i capelli raccolti, le orecchie e anche lei palesemente vede che la sto studiando. Non spiaccico parola. In quello studio lento, insisto particolarmente sulle sue labbra e sulle sue orecchie, mentre studio il tuo viso.
    
    Non mi muovo di un passo dalla porta. Semplicemente non esco e la fisso.
    
    Giulia mi osserva. “Dobbiamo parlare”, mi dice cercando di riportare rigidità nel suo tono di voce.
    
    La fisso a mia volta, senza mai smettere di studiarla. Al fatto che dovremmo parlare annuisco, ma non spiaccico parola. Slaccio la giacca solo ora, metto le mani in tasca e inizio a girare in tondo per l’ufficio, osservando ogni particolare. Giro in tondo rispetto al tavolo di Giulia e arrivo alle sue spalle.
    
    Lei è imperturbabile. Rimane a fissare la posizione da cui son partito per ...