1. I Gessetti della Strega ( Ascolta il Silenzio)


    Data: 21/10/2021, Categorie: Etero Autore: Samael, Fonte: EroticiRacconti

    ... due persone che ci stavano raggiungendo sul sentiero sembravano dei controllori di quel percorso che avrebbe dovuto portare a sentire la presenza di Dio , ma non ci stava portando esattamente da Lui.
    
    Una coppia sui 50 anni, evidentemente straniera dall’abbigliamento: calze bianche in sandali teutonici.
    
    Ci sorrisero sorpassandoci, e lui con la simpatia di un comico della Gestapo mi alzò il pollice in un patetico segno d’intesa fra maschi Alfa.
    
    “Che figuraccia!” sussurrò piano appoggiando la fronte sul mio petto per nascondere il viso.
    
    In effetti, darsi un bacio con così tanta lingua in un percorso di meditazione delle suore di clausura, un po’ blasfemo poteva sembrare.
    
    Ma se le suore della Basilica erano davvero in clausura, non credo facessero le comari per spiare cosa facessero i turisti. La blasfemia era senza ombra di dubbio l’ultimo dei miei problemi in quel momento.
    
    “Ssshh.” La sola regola esplicita era quella di non parlare. Almeno quella potevamo provare a rispettarla.
    
    Riprendemmo a camminare, il mio braccio sulla sua spalla e la sua mano nella tasca posteriore dei miei jeans.
    
    I nostri amici stranieri davanti a noi di qualche passo.
    
    E quei cartelli che sfilavano come se volessero prepararci al discorso che avrei dovuto farle.
    
    “Il silenzio è musica e armonia”
    
    “Ogni viaggio comincia da vicino”
    
    “I muri sono nella mente”
    
    “Apri il tuo essere”
    
    “Il momento è qui. Ora. Adesso”
    
    Nemmeno organizzandolo personalmente avrei potuto ...
    ... trovare posto migliore in cui portarla per spiegarle ciò che non potevo spiegare.
    
    Il cancello non sbarrato di una vecchia villa che, sebbene non fatiscente, sembrava non essere abitata da anni, attirò la mia attenzione.
    
    La portai in quella direzione e, strisciando fra quella fessura arrugginita, entrammo in quel giardino dall’erba alta, in cui la natura aveva ripreso la sua spontaneità.
    
    “Non possiamo...” disse Rebecca.
    
    “I muri sono nella mente” scherzai, ripetendo le parole del penultimo cartello.
    
    Rebecca fece una smorfia di finta disapprovazione, poi guardò la villa.
    
    “Chissà chi ci abitava...”
    
    “Probabilmente un pezzo grosso della Basilica: un prete super Sayan”
    
    La porta di legno scolorita era chiusa con un lucchetto, le imposte serrate.
    
    “Non stai pensando d’entrare vero? chiese preoccupata.
    
    “No” dissi sedendomi sul gradino, appoggiando la schiena al portone “vieni qui …”
    
    Lei si avvicinò, e quando fece per sedersi al mio fianco, la presi facendola sedere a cavallo sulle mie gambe.
    
    “Ho detto qui… non lì.”
    
    “Giusto… qui è più comodo.”
    
    “Se ti chiedessi d’iniziare un viaggio di cui non posso spiegarti quasi niente, e in cui alcune tappe dovresti farle da sola… lo faresti?”
    
    Una domanda così a bruciapelo che avrebbe spiazzato chiunque.
    
    “Dipende dal viaggio…” rispose lei seria guardandomi.
    
    “Conosci la teoria del filo rosso che può unire due persone per sempre?”
    
    “Si.”
    
    “Credimi, sembra più folle per me dirlo, che per te sentirlo ma io ...
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