1. Deborah


    Data: 17/10/2021, Categorie: Etero Autore: Ukiyo, Fonte: EroticiRacconti

    ... tiepidi dalla giornata assolata, traendo Andrea a sé per un bacio focoso. Le mani di lui accarezzarono e strinsero i glutei di lei, causandole un fremito di piacere tra le gambe.
    
    -Hai un altro vestito sotto a questo- affermò il ragazzo con uno sguardo interrogativo. Per tutta risposta, lei lo guardò con un sorriso malizioso.
    
    -Posso mostrartelo- rispose ‘Ma dobbiamo trovare un angolino, diciamo, più privato-
    
    Andrea non se lo fece ripetere due volte. La prese per mano, e la condusse nell’oscurità del luglio veneziano. Fondamenta, ponti, ancora fondamenta, questa volta più sottili e senza parapetto, calli sottili che a passarci in due &egrave un miracolo. Deborah credeva di riconoscere un tragitto che aveva percorso solo di rado, una volta per recapitare un anello a un cliente vicino a San Giacomo. Ed eccola, finalmente, la corte segreta; una piazzetta minuscola tra una casa signorile con tanto di giardino murato, e altri appartamenti all’apparenza disabitati. Tutto in quella parte di città taceva nell’immobilità del sonno.
    
    Deborah non avrebbe potuto sperare in uno scenario più magico. Lasciò la mano di Andrea per potersi avvicinare al cancello della villa. Quindi, senza smettere di guardarlo negli occhi, si tolse il lungo vestito di lino, e lo appese alle punte di lancia all’ estremità del cancello. Andrea la contemplò con uno sguardo vorace, dalla testa ai piedi, soffermandosi sulla scollatura abbondante e sulla brevità della gonna. La ragazza sorrise e si voltò, ...
    ... permettendogli di apprezzare il tessuto perfettamente aderente al fondoschiena.
    
    -Dovresti metterlo più spesso- disse avvicinandosi a lei.
    
    -Normalmente non faccio queste cose- rispose indietreggiando fino ad appoggiarsi a una delle colonne accanto al cancello della villa addormentata ‘Ma stasera voglio essere la tua puttana- proseguì. Quindi iniziò ad accarezzare il membro appena risvegliato sotto i jeans, con un tocco deciso che lo sorprese. Per tutta risposta lui la trasse a sé con forza, assaporando la goduriosa sensazione dei seni generosi di lei contro i suoi pettorali. Le appoggiò due dita sulle labbra socchiuse. Deborah capì il messaggio, così iniziò prima a leccarle, e poi a succhiarle con gusto. Adorava quel momento. Era come se stesse distruggendo il velo di apparenza a cui era costretta durante il resto della vita. Iniziava a sentirsi più libera.
    
    -Fammi vedere. Fammi vedere come sei la mia puttana- le ordinò lui con voce roca, men-tre si abbandonò a sua volta contro la colonna, l’erezione ormai ben visibile sotto i panta-loni.
    
    Deborah non aspettava di sentirsi dire altro. Si sentì deliziata di obbedire a un comando così rude. Per questo si inginocchiò di fronte a lui, ignorando la durezza della pietra sotto di sé. Sbottonò con studiata lentezza i jeans, e liberò il fallo eretto dalla costrizione degli slip. Lo osservò torreggiare di fronte ai suoi occhi, quasi attendesse di essere assaltato dalle sue labbra affamate, castello senza difese. Lo prese in ...