1. Eneide Postmoderno-Del ricordo di Janus


    Data: 12/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Tradimenti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... guerrieri. Anche Themalios cadde là, ucciso da una torma di nemici insieme ai suoi Cacciatori Scarlatti.-, la voce del vecchio era intrisa di dolore e tristezza.-Esatto. Quel giorno, io ero in prima linea a dispetto del divieto del padre mio di recarmici. Volevo provare ai miei uomini il mio valore, misurarmi contro il nemico.-, disse Janus.-Un comportamento valoroso, sebbene la tua disobbedienza sia stata dettata dall’impulso della gioventù. Eppure, ricordo che ti portasti egregiamente, o mi sbaglio?-, chiese Asteius.-Sì. Uccisi diversi Cimanei, persino in corpo a corpo. Finché non giunse lei.-, disse.-Lei?-, chiese Asteius. Janus annuì. Con gli occhi della mente la rivedeva.Scura, anzi, quasi nera come la china utilizzata dai tradizionalisti era la sua pelle arrossata dal sangue dei Licanei uccisi, la corazza sottile e il viso attraente nascosto dal’elmo che lasciava liberi i capelli selvaggi, le lame arrossate della linfa vitale dei caduti di Licanes.-Mi caricò. Fu una tempesta di colpi come mai ne vidi. Fui costretto in difesa da una forza sovrumana e solo la mia corazza mi evitò due colpi altrimenti letali.-, raccontò l’Esule.-Ma vincesti… Insomma, sei vivo!-, esclamò Asteius, -Forse non la uccidesti… Ma fu quella la tua colpa?-, chiese confuso. Janus sorrise tristemente, il viso sconvolto dal dolore del ricordare.-Mulinava le doppie lame che brandiva con tale agilità che avrebbe potuto sventrarmi e io ancora avrei applaudito la sua prodezza marziale, o sacerdote. ...
    ... Quando tentavo di attaccare, lei si limitava a parare. Mi scherniva, mi odiava per la mia debolezza. Giocava con me. E quanto ci provavo più duramente, tanto lei più apertamente mi dileggiava, il ghigno sul suo viso palese disprezzo. Ma fu allora, quando un mio colpo arrivò a segno, trafiggendo la sua spalla sinistra attraverso l’armatura che ci guardammo negli occhi. Vidi persino del rispetto. E un sorriso. E fu un sorriso stupendo, o sommo sapiente, come mai ne vidi e mai temo ne vedrò finché gli déi non prenderanno la mia vita.-. Janus si fermò, osservando Asteius che ancora ascoltava.-Al tramonto, la battaglia terminò e lei, che intanto aveva abbattuto due Licanei al mio fianco senza che io potessi fermarla, alzò la spada in saluto. A me, o Asteius! Mi salutò come si saluta uno sfidante, un campione avversario, secondo le antiche usanze. Mi promise tacitamente che la resa dei conti sarebbe stata rinviata.-, disse lui ricordando i Cimanei in fuga, ordinata ritirata, e quella superba guerriera che ancora lo fissava, finché non fu troppa la distanza a interrompere quel muto dialogo tra due nemici.-Tornammo in città con i nostri morti che invero furono molti. Mio padre non approvò la mia decisione ma ne riconobbe il valore. Fui decorato con i Lauri di Knomes, un onoreficenza minore.-, raccontò Janus, -Poi vi furono i riti funebri per gli eroici caduti. I Cimanei inviarono qualcuno dei loro a recuperare i loro morti.-.-Sai cosa facevano dei morti?-, chiese Asteius, -Spesso me lo ...
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