1. Eneide Postmoderno-Del ricordo di Janus


    Data: 12/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Etero Tradimenti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... In più gran parte di quelli che sono morti erano… poco importanti.-, disse Layla. Janus s’incupì.-In che senso?-, chiese. Lei sorrise, furbescamente.-Via, o Licaneo, non credi forse che io non sappia che il tuo governo spera di vedermi svenderti i segreti della mia gente?-, chiese senza traccia d’odio. Lui rimase basito, ma non più di tanto.Se l’aspettava. Sospirò, alzandosi dall’altare su cui era seduto accanto a Layla.-Così come i tuoi capi, forse sperano tu possa scucirmi informazioni?-, chiese.-Esatto! Siamo entrambi spie, consci di esserlo e dei nostri ruoli. Ora la domanda é… abbiamo motivo di continuare a vederci?-, chiese Layla.-No, se dessimo retta ai nostri governi.-, ammise Janus.-Già. Ma non lo faremo.-, disse lei. Lui sollevò un sopracciglio con aria interrogativa.-Perché so che tra noi vi é questa… sensazione…-, sussurrò lei, con voce suadente.-Stai fantasticando, guerriera.-, disse lui. Lei sorrise, un sorriso da dannare un sacerdote.-Io non credo. Ma vedremo. Abbiamo quattro giorni per rivederci. Sarò sempre qui, se vorrai.-.Si allontanò.
    
    -E a questo punto, avevi una scelta. Il tuo governo o il sentimento che stava sbocciado tra te e quella femmina.-, disse Asteius, la voce dura ma profondamente umana, più di quanto Janus rimembrasse. Lui annuì.-E tuo padre? E il Consiglio?-, incalzò il sacerdote, -Dicesti loro la verità?-.-Naturalmente. Loro annuirono e tuttavia mi diedero un’altra missione, promettendomi grandi, enormi ricompense.-, disse Janus. Ora il ...
    ... suo sguardo era triste.-Mi ordinarono di assassinarla.-.-È terribile… I nostri codici d’onore…-, sussurrò Asteius.-Già. Quelli che a me furono tanto cari non lo furono a loro…-, disse Janus con amarezza.-E tu… naturalmente disobbedisti.-, disse il vecchio.-Non proprio ma bisogna dire che neppure lei era priva di pressioni…-, corresse il giovane.
    
    Il giorno successivo qualcosa era cambiato. Lei non indossava la sua corazza. E neppure lui.Appena si videro, lo sguardo di lei mostrò tristezza, un dispiacere infinito.-Ti hanno ordinato di uccidermi, vero?-, chiese a bruciapelo. Lui annuì. Lei, con tutta calma estrasse de dietro la schiena un coltello buttandolo sul pavimento.-Anche a me. Hanno detto che dovevo farlo. Che avevo fallito e che…-.-…Che il bene di tutto il tuo popolo veniva prima della santità dell’onore.-, completò Janus.-L’hanno detto anche a me.-, disse gettando a terra il coltello.-Allora… che vuoi fare?-, chiese lei. Lui espirò. Perché anche solo saperla così vicina gli intorbidiva tanto il sangue? Pensò a sua moglie, al suo onore. E scoprì, capì che non gli importava davvero.-Voglio restare qui. Con te.-, disse.-Tradendo il tuo popolo?-, chiese lei con ironia.-Come tu tradisci il tuo. Io respiro ancora.-, disse lui. Lei sorrise, accarezzandogli il viso e il collo.-Potrei ucciderti con una mano, o impavido guerriero.-, notò. Janus sorrise.-Allora fallo, visto che tutto sembra star andando in rovina.-, accarezzò il viso di lei scendendo sul collo a sua volta. Lei ...