1. Da amica a schiava - La cagna


    Data: 19/09/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PassionBdsm, Fonte: EroticiRacconti

    ... tutto inutile. Ero più forte e più tiravo, più rischiava di strangolarsi. - "Su, forza, non abbiamo tutto il giorno! Ho fame e devi ancora cucinare per me! Non costringermi ad usare le maniere forti!" - Alla fine, riuscì ad averla vinta e la trascinai fuori.
    
    La portai vicino ad un albero, all'ombra, vicino alla pompa dell'acqua del giardino. Lasciai il guinzaglio e con lo sguardo severo, a braccia conserte e con il frustino ben in vista, mi piantai a pochi passi. - "Su, muoviti, alza la zampetta! Non perdiamo tempo!" - La cagna mi fissò per un attimo e stava per dire qualcosa, ma poi, fermandosi, chinò il capo, si avvicinò all'albero, alzò la gamba e cominciò ad urinare.
    
    All'inizio il getto era forte e regolare, perciò non ebbe problemi. Ma poi, a poco a poco, il flusso perse forza e la sua stessa urina le fini addosso, bagnandola non poco, finché non smise. Poi, una volta finito, successe qualcosa che non mi aspettai. Prima che potessi riprendere il guinzaglio, si girò su se stessa e, senza dire niente, si accovacciò e... defecò! Fu per me una piacevole sorpresa. Le pratiche scart non mi sono mai piaciute, le ho sempre trovate disgustose e per nulla igieniche, ma in quell'occasione non potrei non sorridere. Senza che le dicessi niente, la schiava era ormai calata nel tutto nel ruolo del cane, segno che il mio controllo su di lei era totale e che si sottoponeva volontariamente. Oppure, semplicemente, il bisogno di liberarsi era più forte del senso del pudore. In ogni ...
    ... caso, finì senza fiatare una parola e poi, proprio come un vero cane, si girò ed annusò le proprie feci, anche se visibilmente disgustata dalla puzza! Forse pensava che era quello che volevo ed aveva preso la decisione senza aspettare ordini. Uno spettacolo unico, da godersi!
    
    L'uccello mi si rizzò di nuovo dentro i pantaloni, e fu forte la tentazione di fottemerla immediatamente, sul luogo. Ma mi conteni, non volevo mettere fretta. Avevo altri progetti in mente. Al contrario, la portai vicino alla pompa e, aperta l'acqua, le lavai le gambe, i piedi, la schiena, il culo e persino la figa. Stoicamente, sopportò il getto dell'acqua e strinse i denti, sopportando il dolore per il flusso violento che la colpiva nelle parti intime. Poi, per completare l'opera, la misi in ginocchio e, ordinatole di mettere le mani sopra la testa, la colpì anche davanti, sulla pancia, sul seno, in faccia e sui capelli, per togliere lo sperma ormai seccatosi. Alla fine, bagnata come un pulcino, fu sufficientemente pulita per rientrare di nuovo in casa.
    
    Ripresi il guinzaglio e la portai dentro, incurante che gocciolando potesse bagnare il pavimento dei genitori. Giunti in cucina, la lasciai andare. - "Bene cagna, adesso sono le 14 passate. Puoi rimetterti in piedi per cucinare, ma null'altro. Mangerò prima io, mentre tu starai a cuccia ad aspettare. Poi mangerai. Capito?" - "Bau!" - fece la schiava e, rimesassi in piedi, andò verso i fondelli dandomi le spalle. Sicuro che fosse tutto a posto, salì ...