1. Saturno contro


    Data: 19/09/2021, Categorie: pulp, Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... malferme; la pulirono con una canna infilandogliela senza troppi complimenti e la fecero anche bere. Le luci si fecero più forti ed il pavimento si pulì all'istante. Due catenelle penzolarono di fronte al viso di Serena. “Io queste non vorrei usarle per interrogarti, ma se a te piacciono puoi mettertele da sola.” Serena le tirò verso il basso e si fissò i morsetti ai capezzoli, strizzando gli occhi dal male. “Okay... chi faccio entrare per interrogarti?”
    
    “Boris.” Rispose immediatamente e tornò al centro della cella, offrendo polsi e caviglie ai ceppi che si chiusero automaticamente. Quindi si riaprì la porta ed uscirono i mercenari.
    
    Entrò l'inquisitore, un gigante di centocinquanta chili, con i bicipiti da paura. Serena incominciò a fremere ed a mettersi a pecorina, per quanto le permettessero le catene ai polsi. Boris si posizionò dietro la prigioniera che miagolava; si sbottonò ed estrasse un cazzo mostruoso. La poverina si dimenava cercando di sentirlo contro. “Serena, che ne diresti di farlo con una scarica ai seni?” “Tutto quello che volete.” Il generale azionò la scarica che che le inarcò la schiena facendola urlare e Boris la sfondò in culo col peso di un incrociatore stellare. Serena si contorceva esponendo i seni e Boris stesso vibrava per la scarica. Il generale spense tutto, Serena rimase appesa per le braccia piegate indietro, sostenuta dal cazzo in culo.
    
    “Ecco perché ti dicevo che è difficile interrogarla.”
    
    “È svenuta!, cosa può pretendere, siete dei ...
    ... bastardi.”
    
    “No, non per quello, guarda... Boris usa il cristallo.” L'inquisitore estrasse dalla fondina un manganello nero che poggiò di punta alla figa; si senti lo schiocco della scarica attraverso il vetro. Serena si risvegliò con un urlo; cercava d'arrampicarsi sulle catene e guardava spaventata il pungolo che Boris teneva col pugno immobile all'altezza dell'inguine. Sembrava ipnotizzata; si rilassò un poco e ben presto cominciò a sfregarsi la figa contro il manganello mugolando. Spingeva indietro sempre più a fondo, gemendo come una cagna in calore, e se lo prese tutto fino alle dita di Boris. Il generale intervenne: “Per me abbiamo finito: Boris, esci dalla cella.”
    
    L'inquisitore glielo strappò via incazzato e fece per uscire. Serena sembrò svuotata e disperata. “Nooo, perché?”
    
    “Va bene Boris, rimani. Ma falla star zitta.”
    
    McQueen spense il microfono. “Ora devi decidere tu.” Fissò Yūki con gli occhi di ghiaccio. “Tuo padre vuole liberarla, io non sono d'accordo... Devi decidere tu se salvarla o no, ora che hai visto chi è realmente. Non può rimanere nella base: deve sparire, allontanarsi anni luce da qui e dobbiamo essere sicuri che non torni... c'è una nave di coloni in partenza per Alpha Centauri. Puoi portartela via, se vuoi.”
    
    Yūki s'illuminò di felicità. Non riusciva nemmeno a parlare.
    
    “Ma non potrai più tornare, intesi? E nemmeno salutare nessuno.” Yūki faceva di si come un cagnolino scodinzolante. “Io però non posso permettermi che esca cosciente ...
«12...5678»