1. Saturno contro


    Data: 19/09/2021, Categorie: pulp, Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    L'idea per la protagonista m'è venuta leggendo un bel racconto di Vandalo Perverso, che ringrazio per la sua disponibilità a farsi saccheggiare le idee.
    
    È un racconto piuttosto lungo per gli amanti della fantascienza (mi correggo: solo per gli amanti non troppo esigenti!)
    
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    Yūki non vedeva Serena da tredici giorni e soffriva come un cane. Era sconvolto ed arrivò ad odiare tutti: la sua gente, i suoi compagni e soprattutto suo padre, comandante della base orbitale Titan dov'era nato e cresciuto.
    
    A Yūki pareva di non aver visto nulla nella vita a parte i tramonti sugli anelli di Saturno con le ombre nere delle lune che s'allungavano nere. Aveva partecipato a missioni su Marte e Venere, ma mai toccato un suolo e mai visto il nemico. La prima volta che s'era ribellato era stato al largo di Encelado; s'era rifiutato d'abbattere un convoglio prima che si fossero messi in salvo i civili, mettendo a rischio la propria pattuglia.
    
    Erano in guerra da generazioni, gli raccontava ogni giorno suo padre, e la sua base in orbita attorno a Titano aveva fermato l'Impero, impedendogli d'accedere alle risorse minerarie delle lune di Saturno; sarebbe ormai stato sufficiente resistere soltanto altri dieci o vent'anni e la Resistenza, che era ormai uscita dal suo arroccamento in Antartide ed aveva già liberato Africa ed Oceania, avrebbe definitivamente annientato gli imperialisti. Yūki avrebbe finalmente potuto vedere quanto era bella la Terra.
    
    Yūki non gli credeva più. ...
    ... Non dopo quello che stavano facendo a Serena. Non erano meno feroci dell'Impero.
    
    L'aveva salvata lui, intercettando la sua navetta alla deriva di Giove, senza più motori, energia e possibilità d'inviare richieste d'aiuto; da lì a pochi minuti avrebbe iniziato a precipitare verso il gigante gassoso e non sarebbe più stato possibile intervenire. Ordinò al computer d'agganciarla e, indossata la tuta, entrò in quella bara di ghiaccio: voleva vedere il Nemico! Nuotò nell'aria torbida verso la plancia e vi trovò il cadavere già rigido del pilota. Non notò ovviamente la piccola ferita all'orecchio. Yūki era deluso, ma non sapeva nemmeno quel che stava cercando. Trasferì i files del computer, scannerizzò l'intero ambiente e si accinse a tornare in nave, ma prima decise di dare un'occhiata anche alla stiva. Qui trovò lei, coperta di brina ed incosciente, ma ancora viva!
    
    Doveva tornare immediatamente alla base, Yūki aveva terrore che gli morisse in braccio. La spogliò e l'avvolse nel telo termico, ma sul suo caccia intercettatore non c'era altro per aiutarla. Mai aveva visto ed abbracciato una ragazza tanto bella: il suo viso con gli occhi chiusi e le labbra pallide era il ritratto dell'innocenza in un mondo di odio e il suo giovane corpo, flessuoso e morbido, era nato per l'amore.
    
    Ignorando le proteste del computer sfruttò il campo gravitazionale di Giove come una fionda ed impresse alla nave un'accelerazione limite, esaurendo in pochi minuti le batterie ioniche; si sparò in ...
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