1. Una stupenda via senz’uscita


    Data: 03/05/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... con la posizione della smorza candela voglio gustarmi interamente le tue belle tette’.
    
    Io sento il vino scorrermi nelle vene, mentre raccogliendo le ginocchia intorno al suo busto lo cavalco in maniera incivile, selvaggia e sgarbata, tenuto conto che sembriamo come due fiere, per il fatto che strepitiamo mordendoci sui nostri corpi. Il suo cazzo mi trapassa in modo sopraffino, io esco fuori di senno come giammai prima d’ora mi era capitato, mentre mi scopa lui m’infila persino un dito nel didietro facendomi delirare. Dopo averlo urlato per un’altra volta quel poderoso ‘vengo’, io non riesco più a dirlo per intero, per il fatto che attualmente si &egrave del tutto lacerato in gemiti scoordinati e in sillabe disarmoniche, poiché quello che sopraggiunge mi sbaraglia, perché &egrave un orgasmo del tutto impreparato, azzarderei riferire inatteso che mi sconquassa in pieno, perché in quel momento s’illuminano di colpo i meandri della mia mente buia, come se fossi davvero una bestia feroce notturna, a quel punto sentendomi depredata della pelle io mi rigiro tra le lenzuola totalmente sfibrata e soddisfatta. Lui tempo addietro m’ha fatto scoprire in maniera insperata l’arcobaleno, in quanto accorto ed esperto qual &egrave passa la mano in quella curva, dove il costato da nord e i fianchi da sud invitano la mano dell’uomo a rallentare e a fermarsi, per gustarsi il panorama più antico del primordio per eccellenza.
    
    La sua durezza s’aggira delicata attorniando la crudele e ...
    ... spietata punizione del dolore, che m’infliggerebbe se mi penetrasse il sedere meno gentilmente di così, la mia coscia alzata trova frattanto conforto nella sua diventata immobile, io allora per lenire quella lama nelle carni mi passo un dito sul clitoride, non espiro, ma inspiro ancora, giacché sembro recuperare a fatica l’ossigeno che mi serve per sopravvivergli. La stupenda attesa e la tappa iniziale diventano man mano febbre e frenesia sulle mie labbra, che boccheggiano sulle sue dita, sul mio bacino sferzato dal vento di piacere, sul suo cazzo che si dilata e che m’allarga, sulla sua voce sempre più spietata, siccome un arcobaleno di colori nuovi e inattesi s’aprono lungo le nostre schiene, si mescolano ai quei toni sempre più acquosi e meno nitidi. A quel punto può esservi soltanto l’orgasmo, che ho colto quando la lussuria m’accorciava i deliranti sospiri a occhi chiusi, mentre sentivo il sedere riempirsi del suo sperma. L’arcobaleno adesso si &egrave spento in conclusione tra le nostre braccia, nel tempo in cui io insistendo accalorata più che mai gli manifesto:
    
    ‘Io ho già considerato i ragionamenti e premeditato a sufficienza le argomentazioni che avevo in serbo. Attualmente mi &egrave venuta voglia di carne, anche perché non resisto più. Andiamo?’.
    
    ‘Certamente, con piacere, dai rivestiti piccola, perché ho pensato a un posticino molto bello, giacché sono sicuro che ti piacerà senza dubbio, su vieni’.
    
    Fuori nel frattempo la pioggia aveva smesso di cadere. Il giorno ...