1. 124 – La professoressa, gli allievi e la figlia, tutti in vacanza (parte 2a)


    Data: 02/05/2018, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... non fu questo a stupirmi, mi lasciò invece di stucco la larghezza della sua cappella. Lungo una ventina di centimetri ma di diametro era almeno sui cinque centimetri. Le palle proporzionate al resto molto lunghe e pendenti completavano l’opera. Mi trovai in pochi secondi senza il reggiseno del costume e subito appresso anche la mutandina scese lungo le mie gambe lasciandomi completamente nuda. Rocco, timidamente mi fece i complimenti per il mio boschetto di peluria serica e nera come la pece. Lo ringraziai con voce roca, che tradiva chiaramente la mia estrema eccitazione, poi feci scivolare la mia mano sinistra verso il suo grosso batacchio, ero curiosa ed estremamente desiderosa di sentirmelo in mano, anelavo tastarne la consistenza e così lo impugnai saldamente e cominciai a muovermi su e giù lungo quell’asta piena e vigorosa. Il giovanotto si inarcò all’indietro spingendo la sua massiccia mazza in avanti, mi piegai verso quella grossa prugna violacea e la accolsi fra le mie labbra, spingendomelo fino in gola. Sentii delle mani che mi misero a pecorina e un cazzo spingersi nella mia figa, ero presa tra due fuochi e come una zoccola impazzivo mugolando oscenamente. Lasciai il membro di Rocco per un attimo, solo per vedere chi era colui che stavo ospitando dentro di me e vidi che era il rumeno Costantino il ragazzo che mi stava sbattendo il cazzo nella vagina. Tutto il mio corpo ora si muoveva come un altalena avanti e indietro, sentivo il cazzo del ragazzino Rocco crescermi ...
    ... ulteriormente in bocca ed io, mentre con le labbra tirate allo spasimo gli circondavo la gigantesca cappella, sentivo e subivo i fortissimi colpi di bacino che Costantino mi assestava ad ogni prepotente affondo. Poi il rumeno mi prese per i capelli e mi tirò il capo all’indietro, vidi infilarsi sotto di me il corpo d’ebano di Ghedì e poi il suo cazzo infilarsi assieme a quello del suo amico Costantino nella mia figa. Pensai di morire, due cazzoni insieme nella mia figa, uno in bocca, me ne mancava uno nel culo e avrei fatto l’en-plein. Fu forse telepatia, ma Giampiero quasi certamente mi lesse nel pensiero e si piazzò a cavallo delle mie chiappe e guidò la sua mazza contro il mio buco del culo, spinse alcune volte, fallendo l’obiettivo, ma il giovane fu perseverante e spinse ancora, fin quando il mio sfintere si dilatò e acconsentì al pene di entrare. Credo che, almeno una volta nella vita una donna debba provare ad avere due cazzi in figa, uno in culo e uno in bocca. E’ la migliore sensazione, la più paradisiaca, la più completa e appagante che una femmina possa chiedere di sperimentare. Tutti i sensi erano a mille, piacere intenso, goduria impagabile e mi lasciai andare facendomi travolgere da una irrefrenabile passione, venni una volta mentre i loro cazzi durissimi mi scandagliavano in tutti i miei fori disponibili. Poi venni ancora, furono diversi orgasmi ravvicinatissimi tra di loro, infine quando li sentii indurirsi dentro di me, quasi a scoppiare e percepii senza ombra ...
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