1. Gemiti in una calda notte d' estate (la notte in cui mia madre fece crollare il mio mondo)


    Data: 09/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    ... girare nel letto in posizioni sempre diverse, avevo anche provato a darmi pace masturbandomi, ma dopo pochi istanti la mancanza di stimoli mi aveva fatto desistere, lentamente alla fine presi sonno.
    
    Il silenzio venne rotto dal rumore della porta che dava accesso alla stanza comunicante.
    
    Mi svegliai senza muovermi, dall'altra camera sentii il rumore dei tacchi di mia madre ed il suono di due voci ben distinte.
    
    Mi appiattii contro il materasso senza neppure respirare, un estraneo era nella camera da letto con mia madre, la parte razionale della mia giovane mente già ne conosceva le implicazioni, ma il mio essere figlio stava tentando disperatamente di costruire una bugia adatta a negare l'evidenza.
    
    Dopo un paio di minuti le loro risate sparirono, lasciando il posto ad un silenzio rassicurante, mi girai nel letto e cercai di sistemare il cuscino per riprendere sonno.
    
    "Gneck...Gneck....Gneck.... Gneck"
    
    Il cigolio del letto arrivo' nella mia testa come un coltello caldo nel burro, tagliando il silenzio della notte con il suo rumore crudele e spietato.
    
    Fissai il soffitto mentre il ritmo aumentava, la mamma era di la nel letto, ormai ciò che stava facendo era chiaro, un uomo che non era mio padre le stava ficcando in corpo il cazzo e lei era li in una posizione probabilmente oscena a prenderlo, come le donne dei giornaletti porno con cui mi masturbavo.
    
    Odiai profondamente l'erezione che mi stava gonfiando i boxer.
    
    "Puttana dai...di più...brava così, i ...
    ... coglioni... In bocca su'!"
    
    I coglioni, i suoi testicoli, pensavo a mia madre la mattina mentre preparava la colazione prima di uscire, alle sue mani che mi accarezzavano e quel sorriso dolce disegnato sulla sua bocca.
    
    Ora quella bocca la stava usando per tenerci i coglioni di Vito, la mano scivolo giù e quasi mi misi a piangere.
    
    "Dai puttana che ti apro...girati!"
    
    I cigolii aumentarono impazziti, la stava montando, non resisterti oltre e appoggiai l'orecchio alla parete di cartongesso.
    
    La prima sensazione fu il freddo dello stucco sull'orecchio, poi i versi emessi da mia madre mi arrivarono alle orecchie chiari e distinti.
    
    La mamma rantolava e implorava per ricevere il cazzo con maggior decisione, le frasi mi arrivavano spezzate perché spesso le interrompeva per imprecare o dire oscenità che mi facevano vergognare di lei.
    
    "Dai Vito si che ci sono... argh! dai siii...si o sborro Vito sentimi...senti che spruzzo!"
    
    C'ero quasi anche io, mi sentivo vicinissimo all'orgasmo.
    
    Sentii mia madre venire con un suono atono e volgare, ancora poco e sarebbe riuscita a far godere anche quel tizio, tra me e me mi ritrovai ad incitarla inconsciamente mentre il prepuzio mi bruciava per la violenza con cui stavo masturbandomi.
    
    "Dai mamma brava che ci sei quasi, dai che sborra..."
    
    Lo bisbigliai tra me e me, dall'altra stanza arrivo' il roco rantolo di Vito e nella mia testa si materializzo' la scena dei giornaletti pornografici dove il maschio si toglieva dopo aver ...