1. Mio zio, padrone


    Data: 01/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... devo lavorare per mantenermi, non devo uscire di casa e affrontare il mondo. Lui si prende cura di me e io lo ricambio dandogli tutto ciò che vuole, dandogli il piacere che, in quanto uomo, gli spetta.
    
    La notte dopo il mio diciottesimo compleanno mi ha scopata per ore. Ero una verginella ingenua e mi ha trasformata in una piccola puttana, aprendo tutti i miei buchi con perizia, iniziandomi a tutti i piaceri del sesso, senza riguardo per la mia stanchezza, per la mia giovane età, per il dolore.
    
    Dopo avermi sverginata, mentre ancora avevo sangue e bruciore dentro la mia fichetta, mi ha ordinato di fare un bel bagno caldo, di rilassarmi e poi di raggiungerlo in cantina, con indosso un lungo manto nero, che copriva la mia completa nudità e i segni lasciati dalle sue mani aggressive sulla pelle lattiginosa e delicata delle mie tette e delle mie natiche.
    
    Ho eseguito gli ordini, ancora con il cervello in fiamme e il ventre dolorante per la penetrazione violenta di poco prima. Non ero mai scesa in cantina. Non sapevo cosa ci fosse, perché lo zio mi aveva sempre proibito di andarci. Scesi lentamente le scale e mi trovai in un ambiente in penombra, illuminato solo da fiaccole. Lo zio, rivestito di tutto punto, mi aspettava in poltrona.
    
    Nella stanza c’erano un grande letto, un tavolaccio di legno grezzo, fissato con delle catene al soffitto, in modo da poter essere inclinato secondo le necessità, delle poltroncine rosse basse e morbide, un tappeto nero davanti alla grande ...
    ... poltrona di pelle su cui sedeva lo zio. Sulle pareti erano appesi vari strumenti di cui non capii subito il significato. Si trattava di verghe di ogni dimensione e di frustini, messi in bella mostra, insieme a una serie di catene e ganci ancorati ai muri o al soffitto.
    
    ‘Guarda là’ mi disse lo zio, indicandomi uno strano oggetto nell’angolo. Si trattava di una sedia molto bizzarra, con delle cinghie sui braccioli e altre in basso, montata su un meccanismo reclinabile.
    
    ‘Ma’ ma cos’&egrave zio?’ chiesi meravigliata.
    
    Lui si alzò e si avvicinò a me, baciandomi sulla bocca con avidità, mentre apriva il mio mantello sul davanti e chiudeva gli artigli sui miei seni, stringendo i capezzoli tra le unghie.
    
    Sentii degli umori bagnare la mia fichetta, ancora dolorante e gonfia per l’amplesso di poco prima.
    
    ‘Vieni’ mi disse slacciandomi il mantello e lasciandolo cadere per terra ‘La proverai subito e capirai come funziona. Si tratta di un gioiello, di uno strumento utilissimo all’educazione di una ragazza come te’. Mi spinse sulla strana sedia. Notai che avevo la schiena appoggiata, reclinata leggermente all’indietro, ma il sedile era invece molto sottile e le mie parti intime restavano libere, scivolando in avanti, mentre lo zio mi divaricava le gambe e legava le mie caviglie in alto agli appoggi della sedia. Anche i polsi furono legati e poi lo zio regolò l’altezza e l’inclinazione, in modo che il suo cazzo si trovasse all’altezza delle mie cosce oscenamente e forzatamente ...
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