1. Mio zio, padrone


    Data: 01/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    Cammino avanti e indietro per la stanza, cercando di indovinare quando lui sarà di ritorno. Questa sera ha in serbo per me una sorpresa speciale. Sarà un’altra delle mie iniziazioni, un altro gradino verso questa discesa senza fine. Il cuore mi batte forte e mi chiedo se sarò all’altezza, se saprò soddisfarlo, se non deluderò le sue aspettative.
    
    Mio zio &egrave un uomo duro. Sa essere anche dolce e tenero. Ma &egrave lui che comanda e su questo non si discute. Vivo in questa grande casa fin da quando ero bambina. I miei genitori sono morti in un incidente e devo la vita solo a lui, il fratello maggiore di mio padre, che mi accolta e allevata come una figlia per tutti questi anni. E’ sempre stato molto severo con me.
    
    Non ha mai voluto che frequentassi ragazzi o che avessi troppe relazioni sociali, ma mi andava bene così. Andavo a scuola, facevo i compiti, ero una ragazzina svogliata e un po’ timida, e ho imparato presto le ‘regole’ di casa.
    
    Sono cresciuta nel timore, all’ombra di quell’uomo alto e robusto, dal volto duro e dallo sguardo magnetico. Non ho mai avuto un ragazzo, né un’amica particolare. Lo zio ha sempre voluto tenermi tutta per sé, anche se prima non immaginavo fino a che punto.
    
    Il giorno del mio diciottesimo compleanno, tre mesi fa, mi ha detto che doveva parlarmi e che mi avrebbe fatto un regalo speciale. Aveva anche scelto per me il vestito che avrei dovuto indossare: rosso, aderente, di un tessuto leggero, molto scollato sul seno sodo e generoso ...
    ... (ho una quarta misura, ma mi ero sempre vergognata di mostrare le mie grazie) e sulla schiena. Per piacere allo zio avevo anche raccolto i miei lunghi capelli biondi e dipinto di rosso acceso le mie labbra carnose. Sembravo una donna, non più una ragazzina con i grandi occhi azzurri sognanti e le trecce bionde. Eravamo seduti a cena, nella grande sala da pranzo di casa e lui mi ha allungato un pacchettino.
    
    ‘Aprilo, Fabienne’ mi ha ordinato. L’ho scartato con mani tremanti. Dentro c’era uno strano gioiello. Un piccolo collare di cuoio rosso, ornato di brillantini. Ho guardato lo zio senza capire, anche perché fino a quel giorno ero stata un’adolescente ingenua, del tutto ignara dei pensieri morbosi che lo zio aveva su di me.
    
    ‘Fabienne, ragazza mia’ cominciò a spiegarmi lentamente ‘Tu sai che ti ho accolta in casa e mantenuta per tutti questi anni, e ho fatto di te una ragazza con la testa sulle spalle. Ora &egrave tempo che tu diventi una donna e ti metto davanti a una scelta. Sei maggiorenne, sei libera di andartene e cercarti un lavoro da qualche parte, oppure puoi restare e dimostrarmi di essere davvero la nipotina ubbidiente che credo”
    
    Il suo sorrisetto era inquietante. ‘Cosa vuol dire, zio?’ gli chiesi, tremando leggermente.
    
    ‘Vuol dire che &egrave arrivato il momento per te di ripagarmi per tutto ciò che ho fatto, e di sottometterti completamente a me. Io ti farò donna, Fabienne, così come nessuno dei ragazzetti che tu conosci potrebbe fare. Sei ancora vergine, ...
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