1. Il paggio della regina - 2


    Data: 09/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... sospiro beato quella presa di possesso, che non solo lo gratificava eroticamente, ma soprattutto lo rendeva consapevole di essere lui il vero e unico trastullo amoroso del bel cavaliere: la regina era solo un incidente di percorso.
    
    Si amarono ancora nel corso della giornata e il sole stava ormai tramontando, quando Mont-Mercin cominciò a raccogliere le sue robe e a rivestirsi.
    
    “Devo andare, tesoro. – disse, dandogli ancora bacio – I cacciatori stanno per tornare e la regina mi cercherà… vorrà senz’altro sapere che fine ho fatto.”
    
    “Cosa le dirai?”
    
    “Che mi sono allontanato per un incontro segreto con il mio amore?”
    
    “Non scherzare, Marcel.”, esclamò Armand, impallidendo.
    
    “Non preoccuparti. Se posso, ti raggiungo stanotte.”, promise.
    
    Armand rimase a guardarlo, mentre si allontanava, riallacciandosi il farsetto; poi raccolse anche lui i suoi abiti, si rivestì e si diresse dalla parte opposta.
    
    ***
    
    “Sei sicura di quello che hai visto?”, chiese la regina, livida in volto, per quanto aveva appena sentito.
    
    “Sì, vostra Maestà. – rispose la donna con voce sicura – Era quasi il tramonto, quando ho visto con i miei occhi il cavaliere di Mont-Mercin che usciva da dietro dei cespugli. Era tutto scompigliato e si stava rivestendo; ho pensato subito che era stato con una donna, forse una delle vostre damigelle…”
    
    “Hai controllato?”
    
    “Ho dovuto fare un giro lungo, vostra Maestà, per non farmi vedere dal cavaliere; ma quando sono arrivata sul posto, non c’era ...
    ... più nessuno; però si vedeva l’erba tutta calpestata, voi capirete che…”
    
    “Sì, capisco. – la interruppe la regina - Vai, ora, e non parlarne con nessuno.”
    
    La donna fece una profonda riverenza e andò via.
    
    “E’ così, dunque… - disse fra sé la regina – Per questo non l’ho visto alla caccia. Ma se pensa di farsi gioco di me, si sbaglia di grosso. – e suonò il campanello -
    
    Alphonsine, - ordinò alla damigella che si era affacciata alla porta - chiamami il capitano De Vauberge.”
    
    De Vauberge era il capitano delle sue guardie, il suo personale scagnozzo, e la cosa non prometteva niente di buono.
    
    ***
    
    Di buon mattino, Armand entrò nell’anticamera degli appartamenti reali, dove si stava riunendo il corteggio della regina. Mont-Mercin non si era fatto vedere quella notte e lui si sentiva un po’ in ansia, anche se non era preoccupato: evidentemente era stato convocato dalla regina o si sentiva troppo stanco per raggiungerlo.
    
    Uscendo dalla camera della sovrana, Alphonsine gli fece un cenno impercettibile e lui, dopo un po’, si allontanò discretamente nella stessa direzione. La raggiunse in uno stanzino appena illuminato da un’alta feritoia. La ragazza era pallida e tremava.
    
    “Armand, - gli chiese con tono angosciato – avete notizie del cavaliere di Mont-Mercin?”
    
    “No. Cos’è successo?”
    
    “Temo che sia nei guai.”
    
    “Nei guai? Cosa intendi?”, fece Armand, sentendosi un gelo nelle vene.
    
    La damigella si guardò attorno e gli strinse la mano, come a raccomandargli il ...