1. 115 – Mamma Rossana e i suoi due gemelli


    Data: 21/04/2018, Categorie: Autoerotismo Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... anime gemelle, la mia amica ed io e così le confessai che a mia volta provvedevo diverse volte alla settimana a sollecitare con le dita le mie parti sensibili e a venire come una grande maialina. Ormai senza più remore lei mi chiese come e dove mi toccavo. Oddio, le spiegai che non era sempre uguale, che le mie dita a volte giocavano con il bottoncino che si ergeva fra le pieghe umide della mia fighetta, in altre occasioni le infilavo dentro alla vagina e stantuffavo fino a godere immensamente, altre volte ancora con le dita di una mano mi stringevo forte i capezzoli e usavo l’altra per infilarmi un dito nel culetto”
    
    Lei, rise in modo sensuale e quando parlò percepii nella sua voce un forte stato di eccitazione che mi si trasmise immediatamente, la sentii descrivere minuziosamente e oserei dire amorevolmente i suoi ditalini. Compresi che per lei la masturbazione rappresentava un qualcosa di più di un semplice sfogo, era come se le sue mani, le dita stesse, fossero degli amanti fissi, dei quali lei era innamorata al pari di qualsiasi ipotetico uomo avesse potuto incontrare. Anche io mi accorsi che l’igrometro della mia figa segnava umidità in ascesa. La mia mano destra, scese a sollevare il leggero vestitino e si intrufolò fra le gambe dischiuse, spostai lateralmente le mutandine e appoggiai il medio e l’anulare uniti, sul prepuzio del clitoride, tirai un po’ verso l’alto e lo scoprii facendo fuoriuscire il piccolo e sensibilissimo glande.
    
    Con un filo di voce chiesi ...
    ... a Daria se si era eccitata e lei mi rispose languidamente di si. Mi confermò ciò che io già avevo compreso, anche lei si stava masturbando, nella cornetta io sentivo i suoi sospiri e i suoi gemiti, lei certamente udiva i miei. Le dissi che in quel momento ci sarebbe voluto un bel cazzone superdotato, un giovane e baldo ragazzetto con un uccello da guinness dei primati, udii solamente un lunghissimo si. Poi con voce roca interrotta dal respiro affannoso, mi disse che quando si sditalinava si sentiva una troia, avrebbe voluto a sua volta un bel cazzo nella figa, uno nel culo e magari uno in bocca. Sussurrai lascivamente che ne avrei voluti avere dieci di cazzi a disposizione, le dissi in un soffio che volevo la loro sborra a coprirmi tutta la pelle del corpo. La sentii gemere più forte poi compresi che stava venendo e così successe anche a me, venni senza ritegno con gli occhi chiusi, le gambe e la bocca spalancate, le dita ficcate nelle figa, le cosce oscenamente aperte, venni come una puttana, come una vera troia eccitata e affamata di cazzo. Quando aprii gli occhi per poco non mi prese un infarto, in piedi davanti a me entrambi ancora con lo zainetto a tracolla i miei due gemelli mi guardavano come si potrebbe guardare un fantasma, gli occhi dilatati e increduli, fissi tra le mie cosce scandalosamente allargate. Dopo l’attimo in cui colta di sorpresa rimasi immobile in quella ingiustificabile posizione, cercai di rimettermi in sesto e mi misi a sedere sul divano, la gonna ...
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