La sorellina della mia ragazza 5 - Racconti Erotici

La sorellina della mia ragazza 5

... sento un'atavica ira ribollirmi nell'anima. Mi rimetto in piedi e raccolgo il telefono. Mi sembra di vedere ciò che faccio al rallentatore, come se lo shock mi ottundesse i sensi. Rientro nella hall a passo lento e mi dirigo all'ascensore. Secondo piano. Il corridoio è deserto. Cammino lentamente finché non la trovo. Stanza 202. Mi guardo in giro ma non vedo nessuno e non sento rumori provenire dalle altre stanze. Busso. La porta si apre. Gabriele è davanti a me in canottiera e boxer e alla mia vista diventa bianco tanto quanto loro. La porta del bagno è chiusa e sento l'acqua della doccia scorrere. Il letto è disfatto e vestiti di entrambi sono per terra. La mia mente registra tutto questo in pochi istanti ed è come benzina buttata sul fuoco della mia collera. Lo guardo in faccia e vedo lo spavento. Istintivamente sorrido. Un sorriso da lupo. -Ehi Fra ascolta...-. Non gli do tempo di aggiungere altro. Lo afferro per la canottiera e lo scaravento contro il muro opposto del corridoio. Non grido. E' una fredda furia a muovermi. L'impatto l'ha fatto crollare a terra. Lo riafferro per la collottola, lo tiro in piedi e gli sferro un pugno all' addome e una ginocchiata nelle palle. Così impara a metterlo dove non dovrebbe. In un fugace momento di autoanalisi mi viene in mente che allora anche io dovrei beccarmene uno. Scaccio il pensiero. Avrò tempo di farmi schifo più tardi. Lo afferro per i capelli e lo faccio mettere seduto per terra. Gli sferro un gancio destro sulla mandibola, ...

... e poi un altro e un altro ancora. Lo lascio per terra, sanguinante, a contorcersi del dolore, mentre tenta di tenere il naso in posizione. Aspetto mentre sento l'acqua smettere di scorrere. Mi appoggio con una spalla contro lo stipite della porta in attesa. La porta del bagno si apre e Silvia esce con un asciugamano che la copriva dal seno fin poco sotto il pube. -Gabri che sta succedendo? Cos'è questo...-. Stessa reazione di lui. Sbianca di fronte a me mentre i suoi occhi scattano fra me e Gabriele che è ancora a terra. Mi guarda come se fossi un fantasma. Sorrido. Un sorriso finto, un sorriso di odio. -Ciao tesoro... Allora avete vinto?-. La vedo respirare in fretta, spaventata. Mi giro verso Gabriele e gli dico -vattene e di corsa... Io e la mia ragazza abbiamo molto di cui discutere...-. Torno a guardarla e chiudo la porta, sbattendola dietro di me. Rimaniamo ai due capi opposti della stanza. Ho paura. Ho paura di me stesso. Quello lì fuori non ero io, e temo di fare lo stesso a lei. Così mi tengo lontano. -Cosa ci fai qui?- -Secondo te?-. Lei sospira rassegnata. Evidentemente sperava che fosse una coincidenza in modo da tentare di rifilarmi una scusa abbastanza condita di cose vere da risultare credibile. -Come l'hai scoperto?- -Ilaria...-. Lei chiude gli occhi e gira la testa di lato. -Quella stronza... mai una volta che si faccia i cazzi propri...-. La rabbia tornò a montare -ah sì? e perché non avrebbe dovuto dirmelo? Perché così tu potessi continuare tranquillamente ...