1. Veronika cap.1 - Il feticismo delle scarpe blu


    Data: 31/03/2018, Categorie: Feticismo Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    Veronika era magra. Decisamente troppo magra anche per i miei gusti. Non mi piacevano le donne oversize e nemmeno le maggiorate ma allo stesso tempo non mi gustavano nemmeno quelle che rasentavano l'anoressia come nel suo caso. Era alta circa un metro e settanta ma non avrà pesato più di quarantacinque chili. Non dava l'impressione della anoressica ed infatti non lo era. Mangiava parecchio, come potei notare durante i pasti in mensa, ma era così di costituzione. Sua madre (che vidi una volta fuori dai nostri uffici) era infatti identica. Non era nemmeno troppo bella. Aveva questi lunghi capelli castani scuri, spesso lasciati sciolti ed il viso piuttosto ossuto. La salvavano gli occhi verdi e penetranti, ma non erano quelli il motivo per cui io, suo diretto superiore nella nostra azienda, mi trovai a corteggiarla per portarla a letto.
    
    Quello che mi colpì furono i suoi look ed in particolar modo le scarpe dal tacco altissimo, che indossava sempre, così come le calze, in ogni stagione dell'anno. Era l'esempio della femminilità e dello stile classico. Gonne, spesso corte, pantaloni a sigaretta con giacca, tubini neri o ampi abiti floreali ma sempre indossati con decolletè dal tacco altissimi, spesso anche con sandali gioiello estremamente minimali e perennemente con calze velatissime color carne. Ricordo un paio di decolleté blu elettrico che indossava spesso, con la punta ed il tacco altissimo- Mi facevano letteralmente impazzire. Ma non erano solo gli accessori in sé, era ...
    ... anche il suo modo di indossarli. Accavallava le gambe come solo una donna magrissima poteva farlo, incrociando anche il piede dietro al polpaccio. Ogni volta in cui la vedevo, sognavo di essere stritolato da quelle gambe magrissime.
    
    Al tempo in cui mi invaghii di Veronika uscivo con due donne della nostra azienda. Una mio pari livello ed una di tutt'altra occupazione, Avevamo tutti deciso che non dovessimo legarci se non per una serata ogni tanto. Si usciva a bere o a ballare e si finiva a letto. Quando chiesi loro informazioni su Veronika, stando decisamente sul vago, mi dissero che era una “strana”, che stava nel proprio mondo e che non legava troppo.
    
    Carola, una delle due donne, si spinse anche un po' più in la.
    
    “Secondo me è lesbica. Chi vuoi che se la fili una con quei look?!?!”.
    
    “Perché?”, le chiesi.
    
    “Ma dai Franz, sembra una zia!”, mi rispose “Smollati un attimo!!!”.
    
    Eppure a me quei look attizzavano. Quando la vedevo i suoi piedi ed il suo modo di indossare le scarpe, con il piede che si inarcava all'interno della scarpa stessa, erano una calamita per i miei occhi. Non riuscivo a distogliere lo sguardo.
    
    La prima volta in cui ci parlammo in maniera un po' più approfondita accadde in mensa. Ella finì casualmente per sedersi vicino a me ed io non potei non notare le sue gambe accavallate a pochi centimetri dalle mie. Indossava un tailleur in tweed con una camicia con le rouges e le solite calze velatissime, quasi invisibili. Ai piedi dei meravigliosi ...
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